Momenti per riflettere

Questo è stato un periodo strano, uno scenario surreale: regioni chiuse, città in quarantena, posti di blocco alle uscite dell’autostrada, stazioni ferroviarie deserte, eventi sportivi di importanza mondiale rimandati, palestre, teatri, ristoranti, spa, locali e altri luoghi chiusi, concerti cancellati e programmi TV mandati in onda senza pubblico. L’economia collassava mentre i contagi aumentavano senza sosta, gli ospedali stavano scoppiando. Se la situazione non fosse cambiata avrebbero dovuto decidere chi salvare, ovvero chi è più giovane e idoneo alla vita, scartando gli altri e lasciandoli morire. Proprio per questo motivo è stato indispensabile seguire le precauzioni e restare a casa, senza avere contatto con il mondo esterno. Ogni volta che avremmo deciso di fregarcene e uscire senza una reale necessità decidevamo  anche per gli altri, mancando di rispetto alle persone più deboli.In questi mesi ho capito l’importanza e il valore delle cose, quelle piccole cose che prima non prendevo neanche in considerazione e che sembravano scontate. Ho avuto la possibilità di passare più tempo con la mia famiglia e dedicarmi a loro con dei piccoli gesti.Ho pensato a tutto quello che succedeva al di fuori delle quattro mura di casa mia ed ero dispiaciuta per tutte quelle persone che soffrivano da sole senza il sostegno dei loro cari e ho capito quanto fossi fortunata.

Ho anche pensato a me stessa, al mio futuro e ai miei obiettivi, capendo in questo modo che per stare bene con gli altri bisogna prima stare bene con se stessi: questo periodo mi ha aiutata a farlo.Inoltre questa quarantena ci ha offerto la merce più cara e rara al mondo, quella che ci rende tutti uguali, quella che vendiamo tutti, chi a 5 euro chi a 5 mila: il tempo. Questa quarantena ha significato una cosa diversa per ognuno di noi, ma qualunque significato noi le abbiamo attribuito, ci ha spinto a farci domande. E se ci siamo fatti le domande giuste siamo e saremo delle persone migliori.

Alì |Zhaida classe 3B