La tecnologia cambierà la scuola

“La scuola del futuro” è stato il tema affrontato durante il secondo incontro del 1 luglio 2020 alla Summer School , targata Dire e dedicata al mondo dell’informazione.

A partecipare alla diretta sui canali social dell’agenzia di stampa nazionale: Pierfrancesco Paolicelli, Open Data Manager ed esperto di coding; Olga Cirillo, docente del liceo ‘Flacco’ di Portici (Napoli) e cultrice di letteratura latina all’università ‘Federico II’ del capoluogo partenopeo e Carlo Mazzone, professore di informatica e finalista del Global Teacher Prize 2020 della

Varkey Foundation. L’esperienza della didattica a distanza, le modalità di riapertura dei cancelli scolastici a settembre, i dispositivi di sicurezza da adottare per scongiurare il rischio di contagio da Covid-19 sono tra gli argomenti caldi di questa estate, che tengono alta l’attenzione dell’opinione pubblica ed, in particolare, degli studenti in attesa di ritornare tra i banchi di scuola. Classi pollaio e mancanza di locali adeguati sono le problematiche costanti degli edifici scolastici in Italia. La nostra generazione è fortunata perché viviamo in un’ era tecnologicamente avanzata e ci dà la possibilità anche di lavorare/studiare da casa come abbiamo potuto vedere in questi ultimi mesi. Sicuramente ci sono professori che ancora oggi non sostengono la tecnologia, preferendo il libro cartaceo al libro digitale e la penna alla tastiera. L’istruzione durante i mesi di lockdown è stata molto confusionaria,anche si è dovuto tenere i ragazzi chiusi in casa da un giorno
all’altro e si è dovuto fare ricorso ad una gestione affrettata dello studio da casa. Per chi non aveva strumenti digitali adatti non è stato facile, ma è stata dura soprattutto per i ragazzi che da lì a poco avrebbero dovuto affrontare un esame e fino alla fine sono stati con l’incertezza se
farlo in presenza o in via telematica.

Non ci sono ancora notizie certe di cosa ne sarà di noi studenti per nell’anno scolastico che ripartirà a settembre, non si sa se dovremo continuare ad usare la DaD nei mesi che verranno o se ci sarà un ritorno effettivo tra i banchi. Sono certa che lo vivremo in modo diverso. Penso che, comunque, dopo questa emergenza sanitaria la scuola piano piano
cambierà, con la speranza di avere un miglioramento nel mondo dell’istruzione che grazie alla tecnologia la nostra voglia di acculturarci non avrà mai fine.
Eleonora Ricotti