Progetto “Indomite” 1G

Nel periodo della didattica a distanza, ho proposto a due mie classi del biennio un’attività legata alla fruizione di video. Per attivare l’attenzione non solo visiva, ho richiesto lo script del testo, visto la loro breve durata. Questo ha comportato un’attenzione maggiore ai contenuti e una scelta oculata del soggetto più aderente alla sensibilità degli alunni. Mi sono servita del sito di Raiplay , che propone una simpatica serie di brevi video (di tre minuti circa) che raccontano la vita delle donne che sono passate alla storia .

Questo progetto si intitola ”Indomite” .

Per fare chiarezza, indomito è un aggettivo che si attribuisce a chi non è stato domato e nella storia, a chi non si sottometteva a un potere ritenuto ingiusto.

In questo caso si riferisce a una serie di donne che, nella vita, hanno combattuto contro il loro destino e alla fine hanno raggiunto gli obiettivi che si erano prefissate.

Le loro storie vanno dall’antichità fino ad oggi; riguardano donne che hanno primeggiato nel campo dello sport, della scienza, dell’impegno politico e sociale, che sono andate contro le convenzioni e che hanno fatto delle loro vite un esempio, perché partendo da situazioni disagiate sono riuscite a rifarsi una nuova vita e la loro rinascita è diventata un esempio per tutte le donne ed in alcuni casi per tutta l’umanità.

La loro sfida ci stimola ad essere migliori, a credere nelle nostre potenzialità e, se crediamo in qualcosa, a combattere per questo con determinazione. I risultati arriveranno insieme alla nostra convinzione.

In un mondo in cui sembra contare solo l’apparenza, qui vince la sostanza.

In un istituto prevalentemente femminile come il nostro è importante proporre modelli qualitativamente diversi di donna sia per le ragazze sia per i ragazzi, perché sappiano apprezzare non solo l’aspetto esteriore delle loro compagne, ma anche i valori che il mondo femminile rappresenta.

Prof.ssa Antonella Moretti

 

PEGGY GUGGENHEIM



Raiplay propone una serie di brevi video che raccontano la vita delle donne che sono passate alla storia . Questo progetto viene chiamato ”Indomite” e io tra le tante vite di donne proposte ho scelto quella di Peggy Guggenheim.

Ho scelto Peggy perché della sua vita mi ha colpito la sua personalità frizzante e mi ha toccato molto il fatto che all’epoca nazista,quindi in una parte degli anni in cui lei ha vissuto,le persone abbienti trovavano in qualche modo la possibilità di scappare.

Dunque, ricapitolando, Peggy è nata a New York nel 1898 da una famiglia di antica origine ebraica,la quale aveva costruito la sua fortuna nell’estrazione di metalli come l’argento e il rame e nell’industria dell’acciaio . Inoltre il nonno paterno era il proprietario del Gugghenheim museum di New York.

Peggy , oltre ad avere un brutto rapporto con la madre, forse a causa della sua movimentata vita sentimentale, quando aveva 14 anni rimane orfana del padre , che muore nell’affondamento del Titanic del 1912 , acquisendo così un’eredità di 2,5 milioni di dollari . Lei quindi comincia a frequentare importanti circoli e salotti , dove conosce molti intellettuali dell’epoca,entrando così nel mondo dell’avanguardia.

Dopo il divorzio dal suo primo marito,Peggy cominciò a vagare per l’Europa con i suoi due figli, fermandosi poi a Londra, dove decide di inaugurare la galleria Guggenheim Jeune. Dal 1939 in poi,l’artista concepisce di dover trasformare la sua semplice collezione londinese in un vero e proprio museo di opere d’arte . Incurante della guerra e del nazismo , acquista moltissime opere d’arte , le quali comprendevano dipinti di Picasso piuttosto che di Dalì o Braque.

Un paio di anni dopo la collezionista americana è costretta a lasciare la città per salvare i quadri dal nazismo. Così torna nuovamente a New York, dove nel 1942 inaugura la galleria Art of This Century. Proprio grazie a quest’ultima,artisti americani come Pollock, entrano a contatto con l’arte surrealista Europea .

Peggy , negli anni successivi , si reca a Venezia,dove la sua collezione viene esposta per la prima volta alla Biennale d’arte nel 1948.Da qui trasferisce definitivamente la sua collezione al Palazzo Venier dei Leoni,rendendola aperta al pubblico come Collezione di Peggy Guggenheim. Dopo aver aiutato nuovi artisti emergenti dell’epoca,Peggy muore nel 1979 . Le sue ceneri si trovano in un angolo del Palazzo Venier dei Leoni. Peggy ha lasciato il segno : un’impronta nell’arte , grazie alla sua dote di collezionista. Mi piace perché anche i più inesperti di questo ambito,sanno chi è e pressapoco che cosa ha fatto per l’arte.

La collezione Peggy Guggenheim di Venezia è infatti uno dei più importanti musei italiani sull’arte europea e americana della prima metà del xx secolo e abbraccia opere che vanno dal cubismo al surrealismo e all’espressionismo.

(Faggiotto 1G)

JOSEPHINA VAN GORKUM



Josephina Van Gorkum nasce il 29 giugno 1820 in Olanda. La sua famiglia era cattolica e aristocratica.
Una volta diventata donna, attira l’attenzione di molti uomini; però lei seppe scegliere quello giusto: un giorno incontra Jacob e fu amore a prima vista. Il padre cercò di impedire il matrimonio perché Jacob era 10 anni più grande di lei, era un militare e protestante.
La società olandese di quell’epoca si basava su una divisione voluta dal re, chiamata pilastrizzazione. I cattolici e i protestanti vivevano separati, ognuno con le proprie regole ed abitudini.
Lei amava così tanto Jacob che si sposarono lo stesso, andando contro la religione. Josephina e Jacob ebbero 3 figli.
Anche se la società le chiudeva le porte in faccia, visto che era molto rigida, lei riuscì lo stesso ad imporre il suo modello familiare atipico. Ma rimane comunque un’ingiustizia da cui non si possono sottrarre: Josephina e Jacob non possono venire sepolti nello stesso cimitero per la differenza religiosa. Jacob muore nel 1880 e viene sepolto nella parte protestante del cimitero. Josephina convinse il prete della chiesa protestante e quello della chiesa cattolica a seppellirla dall’altra parte del muro nella parte cattolica, però sempre restando vicino al marito. Lei muore nel 1888 e dopo qualche mese della sua morte, fanno la comparsa due mani scolpite ad unire le due tombe.

(Pesce 1G)

NELLIE BLY



È nata nel 1864 in Pensilvania. Le muoiono il padre e la madre ed è costretta a risposarsi. A 15 anni studia da istitutrice e a 22 anni diventa giornalista. Non soddisfatta dei lavori che le affidavano, va a New York, dove con facilità riesce a farsi rinchiudere al Black Hospital. Qui dentro scopre che maltrattavano le donne e decide di scrivere un articolo in merito. Diventa così una pioniera del giornalismo di inchiesta. Nel 1889 Nellie gira il mondo in 72 giorni e le persone si appassionano alle sue letture. Nel 1914 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Nellie diventa la prima donna corrispondente di guerra. Nel 1920 torna a New York e inizia a scrivere tutto ciò che la fa arrabbiare: corruzione, orfani, poca considerazione riguardo le donne. Muore di polmonite a 57 anni.

Frase celebre: La verità è Dura ma è il solo modo di smuovere le cose.”

(Biondo Alessandra 1G)

 

BETTY DAVIS



Betty Davis nasce nel 1945; è una donna molto talentuosa, ambiziosa e io la definirei anche forte.

Nasce nel Nord Caroline e a quindici anni parte per frequentare dei corsi di moda a New York; qui comincia a lavorare nei caffè della Beat Generation e a frequentare i protagonisti della scena newyorkese.

Componeva canzoni di successo, ma lo faceva per gli altri e sognava di poter scrivere delle canzoni per gruppi o per cantanti famosi.

A ventitré anni incontra il trombettista Miles Davis con cui si sposerà più tardi ma il loro matrimonio durerà pochissimo tempo.

Dopo un paio di anni si rende conto che non dovrebbe nascondersi dietro agli altri e decide di incidere i propri dischi, ma aveva uno stile un po’ volgare e le sue canzoni parlavano spesso di sesso; a quell’epoca questi argomenti non erano ben accettati. Per questo motivo la sua carriera musicale si interrompe ben presto, nel 1979, e all’età di trentaquattro anni torna dai suoi genitori a Pittsburgh, rinunciando così alla sua carriera.

Frase celebre: La creatività non può accettare mezze misure.”

(Daniel 1G)

CHERYL BRIDGES



Cheryl Bridges nacque nel 1943 in Indiana negli Stati Uniti. Sua madre si risposò e lei crebbe sempre con la sensazione di essere invisibile fino all’età dell’adolescenza, quando il suo patrigno cominciò ad abusare di lei.

Correndo lei si sentiva libera e finalmente entrò nella squadra di atletica, anche se era una ragazza. Nella sua prima competizione arrivò 7a. Fu la prima ragazza a ricevere una borsa di studio in ambito atletico ed andò all’Università. Nelle competizioni universitarie partiva con cinque secondi di ritardo rispetto ai ragazzi, ma lei non se ne fece mai un problema.

Fu qualificata ai campionati mondiali in Scozia e, anche se la federazione non pagava il viaggio alle atlete, lei gareggiò lo stesso e nel 1969 arrivò 4a.

Nel 1971 corse anche alla maratona mondiale, anche se la presenza femminile non era molto gradita e con meno di 2 ore e 50 minuti batté il record mondiale femminile.

Lottò per l’ammissione delle donne a gareggiare alle Olimpiadi e nel 1984 le donne furono autorizzate per la prima volta a correre la maratona olimpica.

Sua figlia Shalane corse i 10 mila ai giochi olimpici a Pechino conquistando il bronzo e Cheryl continuò a lavorare come fotografa sportiva.

(Fenato Emma 1G)



JESSELYN RADACK


Jesselyn Radack nasce nel 1970 vicino a Washington.

Nel 1995 entra nella commissione etica del ministero; però l’11 settembre 2001 l’America viene sconvolta dal crollo delle torri gemelle e la giustizia peggiora.

Jesselyn venne contattata dai servizi dell’antiterrorismo che le dissero che l’FBI aveva catturato un americano che lottava con i talebani e volevano interrogarlo senza avvocato, ma sebbene Jesselyn non volesse, loro lo fecero ugualmente.

Così lei decise di sospendere l’interrogatorio , ma l’americano aveva già confessato tutto , anche se Jesselyn aveva mandato delle mail per non farlo interrogare ; però si accorse che erano scomparse.

Allora , per far sì che fosse fatta giustizia, chiese di pubblicare le sue mail. E così fu; ma in questo modo venne rivelata la sua identità e venne indagata.

Però Jesselyn non si arrese e nel 2015 fondò una piattaforma di protezione e informazione delle fonti.


(Girotto Maddalena 1G)



LEYMAG GBOWEE



Leymah Gbowee è nata nel 1972 in Liberia , un paese fondato da ex schiavi americani. Leymah trascorre l’adolescenza in un campo di rifugiati. È una donna pacifista, che ha deciso di impegnarsi in prima persona in attività umanitarie e a favore della pace. Nel 2003, allo scoppio di un’altra guerra civile, Leymah diventa un’attivista per la pace. Insieme a Comfort Freeman ha fondato l’associazione Wipnet (Women in Peacebuilding Network, la Rete delle donne per la costruzione della pace), guidata appunto da Leymah Gboweedecisivo al processo di pace, in un Paese martoriato da decenni di guerra civile.
Con una protesta pacifica ma tenace, madri, mogli, sorelle hanno detto no agli stupri, al rapimento di ragazzini da trasformare in bambini-soldato, al massacro di civili inermi.
Nel 2011 riceve il premio Nobel per la pace ”per la lotta non violenta in favore della sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo di pace”.

(Scarpa 1G)

WU ZETIAN

Wu Zetian nacque in Cina il 17 febbraio 624. Aveva una passione per la lettura e la scrittura.
A 12 anni iniziò la sua carriera da concubina dell’Imperatore. L’Imperatore quando scoprì che ella sapeva sia leggere che scrivere la promosse a segretaria. Quando però nel 649 l’Imperatore morì, fu inviata in un monastero.
Il figlio dell’Imperatore la riportò a palazzo e, 17 anni dopo, quando anche lui morì, lei prese il potere.

La sua ascesa al potere nel 690 fu criticata da molti; ma nonostante ciò la sua fu una delle più prospere dinastie cinesi, perché garantì la libertà di opinione, fece 12 decreti per la tutela dei diritti delle donne; fece sì che l’istruzione diventò un bene accessibile a tutti; garantì condizioni di vita migliori e finanziò molti progetti.

All’età di 81 anni Wu abdicò e lasciò il potere al figlio. Morì il 16 dicembre 705.

(Vianello 1G)