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Aumento catastrofico delle temperature entro 50 anni: un terzo della popolazione mondiale a rischio

Non è così difficile immaginare uno scenario apocalittico con gran parte del pianeta resa un deserto inospitale, una popolazione decimata e gli esseri viventi ridotti allo stremo: ci sono decine e decine di film di fantascienza che presentano uno scenario simile. La cosa diventa incredibile se, però, pensiamo che questo potrebbe accadere per davvero nel giro di mezzo secolo.
Questo, infatti, è ciò che traspare da una ricerca statunitense portata avanti da un gruppo di specialisti delle università di Nanchino, Exeter, Pullman, Aarhus e Wageningen . Spesso si è abituati a considerare gli effetti del riscaldamento globale solo sugli habitat di animali e piante o sulle zone rurali; mentre questo studio si concentra sull’habitat della specie umana, e i risultati sono un segnale d’allarme grave e imminente.
Lo studio fa innanzitutto notare come negli ultimi seimila anni l’uomo ha scelto di vivere in aree della terra con una temperatura media tra gli 11 e i 15 gradi, favorevole all’agricoltura e all’allevamento. Adesso, però, con l’innalzamento della temperatura vaste zone del pianeta, dove risiede circa un terzo della popolazione mondiale, potrebbero arrivare ad avere una temperatura media di 29 gradi, diventando di conseguenza regioni aride e desertiche.
Le aree più minacciate sono poi quelle con un minore sviluppo economico, e quindi meno capaci di far fronte alla catastrofe. Il cambiamento infatti non coinvolge solo l’ecosistema, ma anche la capacità d’approvvigionamento, la sicurezza alimentare e la crescita economica.
Con un ultimo monito, lo studio termina prevedendo “un cambiamento nella distribuzione geografica della popolazione”, tramite migrazioni di massa, “nonostante le formidabili barriere psicologiche, sociali e politiche”. Il tutto si traduce in ulteriori conflitti che andrebbero ad aggravare la situazione già complicata.
Non sembra ci aspetti un futuro molto roseo, insomma, se non iniziamo a curarcene.
Davide Agnelli / Liceo Classico Galileo di Firenze