Gatto sotto l’albero – Racconto

La mamma mi aveva stressato tutta la mattina facendosi aiutare a fare l’albero di Natale, a montare il presepe e ad addobbare tutta la casa con un sacco di palline, candele e cappelli natalizi rossi. Non ne potevo più, e mentre sgobbavo e sbuffavo vedevo sempre lei, seduta là accanto al termosifone, beatamente addormentata… la nostra gatta di casa, Mia. Non faceva nulla tutto il giorno, tranne trangugiare quantità industriali di croccantini di gambero, naturalmente. Guardandola così felice, riposata e tranquilla mi venne un grande desiderio dentro: vivere una giornata avvolto nella sua pelliccia, essere felice e miagolante come lei… ma era un sogno impossibile, o almeno così pensavo.
Comunque sono passati dei giorni e alla fine è arrivata la vigilia di Natale, il giorno più bello dell’anno per quelli che, come me, amano ricevere regali e scartarli. Bene, dopo tutta la fatica che avevo fatto per preparare l’albero con la mamma, qualcuno aveva distrutto quel quadro perfetto in cui avrei dovuto scartare i regali la sera: era stata sicuramente la gatta, che aveva distrutto le palline, riducendole in minuscoli pezzettini e poi come al solito se ne era andata a dormire lì vicino al termosifone, nel suo solito posto, come se niente fosse… Vabbè, pazienza, è ora di dormire: domani è Natale e sarà un giorno molto impegnativo: speriamo almeno che la gatta non faccia altri danni come di solito fa. Vorrei essere in lei: mangia, si diverte e dorme al caldo. Sì, vorrei essere proprio lei…

Evviva! Oggi è Nat… ma cosa mi è successo? Strano, mi sembra di non avere più le mani… Ma ho le zampe, ho il pelo: sono la mia gatta! Vabbè, anche se è Natale e non posso scartare i regali, posso vedere il mondo come lo vede il mio gatto, posso uscire. Voglio proprio andare a fare un giro: posso saltare da tetto a tetto, posso pure cacciare gli uccelli tipo quel merlo là fuori, sì, posso mettermi alla prova… ora prendo la rincorsa!
E viaaaa! Corri corri corriiii, ora salto e lo prendo… o noooo! Si è scansato! Ora sto per cadere giù, non ce la faccio più a reggermi! Sto cadendo, ora mi sfracello…

Meno male era solo un sogno: posso andare a scartare i regali e non voglio più essere un gatto, mai più… Ora ho capito perché Mia non esce mai e capisco perché distrugge l’albero che facciamo ogni anno.
Mirko / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze