C’era una volta un gatto ed era anche superstrano perché tutto quello che immaginava diventava realtà. Questo gatto poteva immaginare di volare e dopo tre secondi riusciva a volare veramente.
Tutti lo chiamavano il gatto immaginario. Il gatto si svegliò e decise di immaginare un lavandino per lavarsi, poi andò a fare colazione, ma scoprì che la colazione era stata derubata. Al gatto non era mai successo.
Visto che non aveva da mangiare, decise di andare a prendere un cappuccino al bar, entrò e chiese: “Un cappuccino!” Il barista rispose: ” Sì, subito”.
Ma, al momento di pagare, il gatto si accorse di aver lasciato a casa il portafoglio. Il barista urlò: “Quel gatto non ha pagato!”. Il gatto si mise a scappare e in due secondi arrivò la polizia.
Il felino provò a correre, ma dopo un attimo lo presero e lo buttarono in prigione. Nella prigione c’era un poliziotto con un coltello che lo voleva uccidere, convinto che così avrebbe assorbito i suoi poteri relativi all’immaginazione. Ma in quel momento arrivò il barista e disse: “Ehy… ma il cappuccino lo offriva la casa!”
Il poliziotto fu arrestato e si scoprì che era proprio lui il ladro che aveva rubato la colazione al gatto. Il gatto immaginò allora un bel cappuccino riscaldato con lo zucchero.
Scuola Primaria Villani di Firenze
31 Luglio 2020