La fuga del gatto – Racconto

C’era una volta un gatto ed era anche superstrano perché tutto quello che immaginava diventava realtà. Questo gatto poteva immaginare di volare e dopo tre secondi riusciva a volare veramente.
Tutti lo chiamavano il gatto immaginario. Il gatto si svegliò e decise di immaginare un lavandino per lavarsi, poi andò a fare colazione, ma scoprì che la colazione era stata derubata. Al gatto non era mai successo.
Visto che non aveva da mangiare, decise di andare a prendere un cappuccino al bar, entrò e chiese: “Un cappuccino!” Il barista rispose: ” Sì, subito”.
Ma, al momento di pagare, il gatto si accorse di aver lasciato a casa il portafoglio. Il barista urlò: “Quel gatto non ha pagato!”. Il gatto si mise a scappare e in due secondi arrivò la polizia.
Il felino provò a correre, ma dopo un attimo lo presero e lo buttarono in prigione. Nella prigione c’era un poliziotto con un coltello che lo voleva uccidere, convinto che così avrebbe assorbito i suoi poteri relativi all’immaginazione. Ma in quel momento arrivò il barista e disse: “Ehy… ma il cappuccino lo offriva la casa!”
Il poliziotto fu arrestato e si scoprì che era proprio lui il ladro che aveva rubato la colazione al gatto. Il gatto immaginò allora un bel cappuccino riscaldato con lo zucchero.
Scuola Primaria Villani di Firenze