La mia impresa – Racconto

Io ero un ragazzo molto antipatico e odiato da tutti ma dopo quello che è successo due giorni fa le cose cambiarono: prima stavo sempre da solo a studiare e a leggere ma fui costretto a fare un gesto coraggioso, che mi rese eroico agli occhi di tutti.
Eravamo al primo giorno di scuola e come sempre ero seduto all’ultimo banco, da solo, con gli altri miei compagni di classe che ridevano di me per quanto ero sfigato, visto che mio padre era povero (e anche un ubriacone) e mia madre era morta: è dopo la sua scomparsa che mio padre diventò così e iniziammo a diventare poveri.
Quel giorno era uno dei peggiori: avevo due interrogazioni, una di storia e l’altra di antologia, e una verifica di matematica.
Ovviamente andarono male entrambe, visto che non posso studiare perché mio padre mi fa lavorare fino a tardi e io mi stancavo troppo per studiare.
Poi arrivò il giorno in cui chiesi a mio padre di potermi concentrare sullo studio e mio babbo pensandoci molto decise di accettare, anche se con gran dolore. Il giorno dopo all’interrogazione presi 6,5 rialzandomi la media e facendo felice mio padre.
Passavano i giorni e i miei voti si alzavano sempre di più, però di amici non ne avevo ancora: chiedevo di giocare con gli altri dopo la scuola ma nessuno voleva giocare con me visto che ero povero e le loro mamme dicevano che non potevano giocare con me a causa di mio padre.
Poi un giorno mio padre comprò un negozio di pesci e la gente iniziò ad andarci: cominciammo a guadagnare più soldi, a poter pagare l’affitto di una casa più dignitosa e ad indossare vestiti più decenti. Così iniziai ad avere qualche amico e a poter uscire fuori ai giardini, al contrario di rimanere da solo a casa mentre mio padre era a lavoro.
In classe nostra (cioè in 2B) arrivò una ragazzina davvero bella di nome Alice, che tutti i maschi di seconda media desideravano conoscere, ma lei rifiutava tutti quelli che ci provavano con lei, anche quelli di terza più grandi, che spesso erano più carini ma lei diceva di no lo stesso.
Mentre tornavo a casa vidi lei che entrava a casa sua: abitava proprio davanti a casa mia, quindi mi dissi che un giorno magari l’avrai accompagnata a scuola, solo io e lei. Il giorno dopo le suonai e lei uscì subito, pronta a partire, io mi fermai e lei mi disse: – Andiamo, Andrea! – Io stavo arrossendo, visto che mi stringeva forte la mano e mi sorrideva.
Arrivammo a scuola e lei si sedette accanto a me, visto che non aveva ancora un posto fisso: e tutti i miei compagni mi guardarono a bocca aperta visto chi avevo accanto. Poi a ricreazione parlammo insieme e lei mi chiese di uscire e andare a prendere un gelato insieme e io ovviamente accettai: andai in bagno per sciacquarmi la faccia e vedere se ero sveglio, dalla felicità ne parlai ai miei amici che non mi crederono.
Il giorno dopo siamo andati insieme alla gelateria: speravo di baciarla ma non andò così, visto che il suo ex la abbracciò e le disse: – Ma ora esci con questo sfigato? – E io poi andai via dalla vergogna e il suo ex si mise a ridere.
Il giorno dopo a scuola scoprii che il suo ex mi aveva ripreso e lo aveva messo su Instagram e tutte le persone quando mi videro risero di me e io scappai in bagno piangendo. Anche Alice mi ignorava. All’interrogazione feci scena muta ed Alice mi chiese scusa ma io la ignorai e voltai lo sguardo da un’altra parte, facendo finta di niente.
Poi arrivò il giorno in cui diventai un eroe: alle prime tre ore tutti mi ignoravano, poi, mentre aspettavamo il cambio del prof dei miei amici lanciarono degli aeroplanini di carta e presero il prof in un occhio, io decisi di dire al prof che ero stato io prendendomi un rapporto e rischiando la sospensione, ma così mi meritai l’amicizia di tutti e mi fidanzai con Alice, che mi perdonò.
E quindi, sì, da essere il più sfigato della scuola sono arrivato ad essere il più figo ed avere la ragazza più bella.
Lorenzo / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze