Lo specchio magico – Racconto

 

Una bambina di nome Elisa stava andando al funerale di sua nonna, che era scomparsa  da un mese e nessuno l’aveva ritrovata. Nessuno se lo aspettava che sparisse, perché il paesino dove abitava era molto tranquillo e non si preoccupavano di queste cose. I genitori di Elisa, il giorno dopo, vendettero la casa di sua nonna a una  pittrice famosa che voleva starsene ‘fuori dal mondo’ per poter trovare ispirazione in un posto tranquillo. Mentre i suoi genitori facevano fare il tour della casa alla pittrice, Elisa li seguiva a ruota finché non si imbatté in una stanza piccola e buia. I suoi genitori andarono avanti ignorandola perché tanto sapevano che lei conosceva bene la casa, essendoci già stata tantissime volte. Elisa, in realtà, non aveva mai visto quella stanza in vita sua; ci entrò lentamente, come se avesse paura che dentro ci fosse un mostro o qualsiasi altro essere pauroso. Poi accese la luce e al centro della stanza vide un enorme specchio dai bordi dorati. Elisa quando si specchiò  non vide il suo riflesso, ma vide un piccolo villaggio senza auto, senza strade, senza bici e con delle adorabili casette di legno con intorno alcuni cespugli. Incuriosita, mise un dito dentro allo specchio e il dito all’improvviso sparì, lasciando Elisa a bocca aperta. Poi prese un gran respiro e si buttò dentro allo specchio; cadde sopra a un cespuglio e, guardandosi intorno, notò qualcosa di strano: tutte le persone camminavano sulle mani! C’erano due possibilità: o tutti erano dei magnifici equilibristi, oppure quel villaggio era di una razza diversa da quella di Elisa… Ancora più incuriosita, girò a vuoto per il villaggio finché non vide una casetta identica a quella di sua nonna, allora ci entrò. La prima cosa che notò era una vecchietta in cucina che preparava qualcosa da mangiare. La vecchietta, senza girarsi, disse: “Vai a lavarti le mani che fra poco è in tavola”. Elisa andò a lavarsi le mani, ma non capiva perché aveva obbedito all’istante. Elisa si era dimenticata di sua nonna e di come era fatta, mentre attraversava lo specchio. Andò di sopra tranquillamente, sapendo già dove andare e si lavò le mani come se fosse a casa sua. Quando scese dalla scale c’era sul tavolo della cucina un piatto di minestra. Elisa si sedette e si mise a mangiare; subito dopo la prima cucchiaiata, capì, dal gusto del boccone che aveva appena mangiato, che la cuoca era sua nonna perché solo lei riusciva a cucinare un piatto così buono. Finito di mangiare, Elisa disse che doveva tornare a casa e sua nonna la portò di sopra in una stanza spaziosa colorata e splendente, dove al centro c’era uno specchio piccolo dai bordi argentati. Elisa, con un piede fuori e un piede dentro disse: “Nonna, la prossima volta fammi da mangiare il pollo e il purè, come lo sai fare tu”, e poi si buttò dentro allo specchio.

Matilde / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze