I rifiuti differenziati… per i romani di Pompei

Pompei Rovine Antica - Foto gratis su PixabayA quanto pare, secondo una ricerca dell’università di Cincinnati, a Pompei, prima dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., veniva fatto un riciclo delle cose che non venivano più utilizzate, infatti, soprattutto fuori dalle mura della città, dove secondo questo studio venivano accumulati i rifiuti, sono stati ritrovati resti di ceramica, vetro e ossa animali, mentre non sono stati trovati oggetti integri, perché probabilmente venivano subito riutilizzati.
Fino a poco tempo fa gli studiosi credevano che quegli scarti fossero dovuti esclusivamente al fatto che gli abitanti di Pompei dopo l’eruzione del 62- 63 d.C. avessero accumulato le macerie fuori dalle mura, infatti, secondo gli ultimi studi non è così, anche se questo non esclude che assieme ai rifiuti ci siano anche le macerie. Il fatto che si tratti anche di rifiuti si può dedurre dal fatto che anche nelle periferie si trovassero gli stessi cumuli e che, secondo le analisi, i resti appartengono ad anni diversi.
Per quanto riguarda i rifiuti “ammassati”, una volta che erano una quantità bastante venivano utilizzati per costruire i muri, infatti, essi in seguito venivano ricoperti di intonaco per migliorarne l’aspetto. Quindi anche nell’antichità i rifiuti erano un “problema”, però, nel caso di questa città venivano considerati un qualcosa da riutilizzare e non da smaltire come lo vediamo noi oggi, anche se stiamo cercando di cambiare le nostre abitudini.
Da questa scoperta secondo me dovremmo capire che dal passato non si può far altro che imparare, e chissà, magari un giorno ci ritroveremo tutti con muri di riciclo e (si spera) meno bottigliette in terra.ù
Bianca / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze