di Giovanni Mozzati 2B.
Durante la diretta sul canale youtube di Diregiovani del 26 Ottobre 2020, alcuni ragazzi e ragazze hanno espresso il punto di vista dei giovani riguardo a certe situazioni che dovrebbero essere migliorate. Tra tutti, una ragazza di 15 anni, Giulia Corona, oltre ad aver esposto la sua opinione sul rendere consapevoli i ragazzi rispetto alla vita di tutti i giorni, ha esposto il suo parere su problematiche discriminatorie esistenti anche tra ragazzi e che rispecchiano il mondo degli adulti, come il cyber bullismo, il body shaming, il bullismo ed il razzismo. In particolare il fenomeno del body shaming sembra spiccare su tutti; questo tipo di discriminazione, al contrario del bullismo o del razzismo, è molto legato al cyber bullismo, infatti si può reputare anche una parte di esso. In entrambi il mezzo è internet, ed in entrambi la vittima subisce violenze psicologiche da parte dell’esecutore tramite siti online. Purtroppo questo fenomeno è comune anche tra i ragazzi a causa dello smisurato uso del web, e soprattutto dei social instagram, facebook, twitter, snapchat.
Ma cos’è il body shaming?
Il body shaming è l’atto di derisione di una persona per le caratteristiche fisiche che non si ritengono entro determinati canoni di bellezza; questo fenomeno può colpire entrambi i sessi sia quello maschile che quello femminile.
Purtroppo ciò non accade solamente a ragazzi comuni ma anche a celebrità, come è successo ad esempio a Los Angeles a Billie Eilish, famosa cantautrice americana 18enne nota oltre che per il suo tipo di musica anche per il suo modo di vestirsi con felpe e giacche molto larghe. Sfortunatamente per lei, è stata ritratta da alcune foto di paparazzi in abiti comuni ed è stato subito attaccato gravemente il suo aspetto esteriore da persone comuni e non fan che non hanno tenuto in conto i sentimenti della persona, eppure lei stessa aveva fatto una dichiarazione contro il body shaming all’inizio di un suo concerto per cercare di diminuire gli insulti di questo tipo e di sensibilizzare le persone su questo argomento.
Nonostante tutto, ci sono figure di riferimento in questa lotta contro il body shaming, ad esempio Armine Harutyunya e Alessandro Michele, rispettivamente modella e direttore creativo di Gucci, una delle case di moda più famose al mondo. Il loro ruolo è stato chiave, infatti la modella era ritenuta troppo brutta e non rientrava nei canoni di bellezza per sfilare sulle passerelle e quindi di seguito è stata attaccata pesantemente con insulti sessisti ed ingiurie, ma Michele, nonostante ciò, l’ha fatta esibire nella sfilata di primavera/estate 2020 di Gucci a Parigi con un vestito fuori dal comune, sembrava proprio una camicia di forza usata nei vecchi manicomi. Facendo ciò il direttore creativo di Gucci ha voluto mandare un messaggio forte a tutti gli “haters” di Armine, che poi è stato condiviso da molti con messaggi di apprezzamento sui social.
Questo tipo di fenomeno è generato sicuramente dalla situazione attuale, dove l’aspetto fisico è preso molto in considerazione e viene usato anche per arrivare a certi scopi, al punto che molte persone, non contente di una loro parte del corpo, decidono di modificarla tramite interventi chirurgo-plastici.
Arrivati a questo punto risulta necessario abbandonare completamente il tipo di idea che abbiamo di bellezza e accettare l’idea che il fisico è bello per come è; però questo non lo possono pensare e attuare solo Armine Harutyunya, Alessandro Michele o Billie Eilish ma ogni persona, nel suo quotidiano, deve trovare la forza e la voce per condannare il body shaming.