La scuola ai tempi del Coronavirus

In questo ultimo anno, la normalità a cui tutti noi eravamo abituati è stata stravolta dall’arrivo di un misterioso virus, il Covid- 19.
Tra i tanti sconvolgimenti che la pandemia da Coronavirus ha portato, non possiamo dimenticare i grandi cambiamenti a cui tutto il sistema scolastico si è dovuto adattare.
Infatti, per la prima volta nella storia dell’istruzione è stato introdotto, in modo continuativo e generalizzato, un nuovo metodo di insegnamento: la didattica a distanza.
Dallo scorso 5 marzo, quando tutte le scuole di Italia sono state chiuse, ad oggi gli studenti si ritrovano a dover seguire le lezioni attraverso ad uno schermo, direttamente dalla loro camera.
Dopo quasi un anno dall’utilizzo di questo innovativo metodo di studio, le opinioni tra gli studenti e insegnanti si dividono tra coloro che pensano sia un’esperienza piacevole e altri che, invece, non vedono l’ora di tornare tra i banchi di scuola.
Partendo da quelli che sono considerati gli aspetti positivi della didattica a distanza, non possiamo non citare come quest’ultima ci abbia aiutato a sentirci meno soli durante un periodo così difficile, quale il lockdown.
Tornando a quei mesi, infatti, dobbiamo ringraziare proprio le video lezioni che hanno contribuito a diminuire la distanza tra gli studenti, facendoci sentire un po’ più vicini.
Inoltre, è stato anche un modo per migliorare le capacità digitali di professori e studenti e si è iniziato ad utilizzare il web in modo più consapevole.
Nonostante i vantaggi offerti, la didattica a distanza ha i suoi limiti.
Prima di tutto, nulla potrà sostituire le dinamiche e i meccanismi che si creano in aula tra compagni di classe e tra studenti e insegnanti. La scuola è un luogo importante per la socialità, che con l’utilizzo della DAD viene praticamente azzerata.
Inoltre, molti studenti dichiarano che sono meno invogliati a seguire le lezioni in questa modalità, in quanto sono soggetti a troppe distrazioni e che il coinvolgimento è minore, rispetto a quello che si crea in aula.
Dobbiamo, inoltre, citare i frequenti problemi di connessione che rendono più difficile lo svolgimento delle lezioni.
La didattica a distanza è stato, ed è, un momento di crescita personale e professionale, ma niente potrà mai sostituire l’importanza della tradizionale didattica in presenza.
Gaia Palladino III A