Una giornata dedicata a Vito Scafidi

La Giornata Nazionale per la Sicurezza nelle Scuole è stata istituita il 22 novembre del 2015 che è la ricorrenza del giorno in cui, il giovane Vito Scafidi, perse la vita a Rivoli a causa della mancanza di sicurezza nella sua scuola.

Io dalla sua vita ho compreso che la sicurezza è molto importante, più di ogni altra cosa, e che deve essere rispettata non solo a scuola, ma dappertutto.

Il pomeriggio del 26 novembre 2020, la mia professoressa di italiano ha organizzato una video lezione pomeridiana a cui hanno partecipato anche le mamme: è stato bellissimo ed entusiasmante!

 Questa non era una lezione come le altre, ma abbiamo vissuto la quotidianità di un ragazzo che andava a scuola e viveva la vita di un adolescente e le sensazioni che ha provato la madre di Vito Scafidi.

 Per realizzare questo pomeriggio denso di emozioni abbiamo utilizzato i documenti della Fondazione Benvenuti in Italia — Fondo Vito Scafldi.

 È stato un pomeriggio bello e unico! Vorrei tanto riprovare quelle emozioni!

Questa lezione è servita soprattutto ad insegnarci che la sicurezza è molto importante attraverso la storia di Vito Scafidi, e, la mia professoressa, è stata veramente eccezionale a farcela capire, ma in che modo?

 Ad ogni alunno ha affidato un frammento della vita di Vito mentre alle mamme ha affidato i frammenti di vita della madre.

Tutto questo mi ha riportato alla memoria una tragedia che ha visto come protagonista la mia città, Barletta: il crollo di una palazzina di via Roma dove persero la vita 5 donne tra cui una studentessa che quel giorno non era andata a scuola.

Ovviamente la colpa è di nessuno e ogni volta che accadono queste cose è sempre uno scarica barile tra le istituzioni, cioè le persone, gli adulti fanno fatica ad assumersi la colpa e la scaricano su qualcun altro.

 

Perché è importante che i docenti ci facciano comprendere le conseguenze di un gesto, di un’azione superficiale?

Affinché da adulti noi possiamo far tesoro di quanto imparato “sui banchi di scuola” o come in questo caso “a distanza”.

 

Gabriele Farano, classe I G

docente: Elisabetta Pasquale