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Recensione del film “Hachiko – il tuo migliore amico”

Il film Hachiko, in Italia, ha incassato nelle prime 5 settimane dalla sua uscita nelle sale 5.3 milioni di euro e 2.1 milioni nel primo weekend. In USA incassa 16 milioni di dollari.

Hachi è un cucciolo di Akita perduto sulla banchina di una stazione. Arrivato in America dal lontano Tibet.

In questo film Richard Gere, attore statunitense classe 1949, vincitore di un Golden Globe e uno Screen Actors Guild Award, veste i panni di Parker Wilson, un insegnante di musica, marito e padre esemplare.

Dopo esser riuscito a convincere la moglie, Parker accoglie Hachi nella sua vita, tra un treno e l’altro, quello delle otto e quello delle cinque. Hachi è deciso a non perdersi nessuno spostamento del suo padrone, seguendolo da casa fino in stazione e lo aspetta ogni sera nel piazzale della stazione.

Con questo atto di fedeltà si riesce a comprendere l’amore che Hachi ha per Parker, aspettandolo fino alla fine. Dalle partite in tv a una pallina mai recuperata, Parker e Hachi condividono il divano, la vasca da bagno e le stagioni che passavano.

Un avvenimento brusco interromperà quel quotidiano (stra)ordinario, ma questo non ferma la fedeltà di Hachi verso l’impegno preso. Aspettare il suo padrone e le sue carezze.

Questa pillola cinematografica è fedele alla vera storia di Hachiko e del suo padrone, avvenuta nel 1925 in Giappone.

Difficile trattenere le lacrime davanti al desiderio di Hachi di restare con Parker, di cui soffre la lontananza, accresciuta dalla corsa di un treno. Tutto questo grazie alla bravura del regista svedese Lasse Hallstrom, due volte candidato al premio Oscar al miglior regista.

Per la cultura Giapponese il numero otto (Hachi) è considerato fortunato, perché le due linee del Kanji si allargano sul fondo. È considerato un numero sacro fin dai tempi più antichi.

Alessio Cavacini