L’altra parte della paura

“Tutto ciò che vuoi è dall’altra parte della paura”. Questa frase, non so perché, mi carica, mi dà coraggio. Forse perché credo che sia vera…

di Vera Bartolucci

 

“Tutto ciò che vuoi è dall’altra parte della paura” (Jack Canfield). Questa frase, non so perché, mi carica, mi dà coraggio, forse perché credo sia vera. Sì, perché alla fine pensandoci, quante cose belle ci sono capitate avendo solo un po’ di coraggio per pochi minuti?

Penso alle cavolate fatte con gli amici, alle feste fatte di nascosto, al coraggio di dichiararsi al ragazzo che ci piace oppure il coraggio di prendere un’onda più grande di te che sai che potresti romperti il collo come solamente bere un po’ d’acqua.

Il coraggio di decidere. Qualunque cosa, dal passare la domenica con gli amici oppure con papà a vedere la Roma.

Il coraggio di saper prendere posizione, di alzare la voce quando qualcosa non ci sta bene, chiunque si abbia di fronte. Il coraggio di dire di no. Perché alla fine se ci esprimiamo solo quando siamo d’accordo con gli altri, ma non quando le cose non ci stanno bene, che tipo di confronto possiamo avere con le persone che ci stanno attorno? Con il resto del mondo?

Ciò non significa per forza andare contro tutti, ma neanche assecondare le cose che non crediamo giuste. Perché è lì che lasciamo vincere la nostra paura, che non ha motivo di essere, perché il confronto, anche se a volte poco piacevole è sempre produttivo.

Combattere la paura è difficile, abbiamo un sacco di paure nascoste noi. Non parlo della paura del buio o del mostro sotto al letto. Parlo della paura di mostrarci per come siamo, di levare quella maschera che molti di noi portano addosso e tornare ad essere noi.

Sì, noi. Con i nostri 5 minuti di rabbia, gli sbalzi di umore, la nostra personalità, il nostro punto di vista.

E alla fine non bisogna per forza venire accettati o essere amici di tutti. Anzi, io credo che siamo compatibili con poche persone, e ci si deve assicurare che con quei pochi che amiamo siamo noi stessi, né più né meno. Anche perché se non lo siamo con loro, con chi possiamo esserlo?

Un altro tipo di paura, che non ho mai capito bene, è quella di chi segue la moda e la massa. In qualunque ambito. Loro sì che hanno paura, hanno paura di distinguersi. Distinguersi dagli altri, che io alla fine continuo a vedere sempre tutti uguali.

La paura di essere se stessi, ecco. Quella sì che non l’ho mai capita. Ma poi realmente, cosa vuol dire la parola “paura”? Sicuramente qualcosa di pericoloso o terribile.

Secondo me, la usiamo troppo spesso perché quasi sempre quella che chiamiamo paura, è solo una nostra suggestione, un nostro timore, e mai un vero e proprio pericolo.

Quindi, possiamo tranquillamente scavalcarla, e andarci a prendere tutto ciò che abbiamo sempre desiderato. Quello che sta proprio lì dietro