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L’educazione e i riti d’iniziazione dei giovani Spartani

La fama di Sparta è giunta fino a noi sia per la struttura politica e istituzionale della città, sia per l’assoluta originalità che ne caratterizzava il sistema educativo e l’organizzazione sociale. La agoghé, il sistema di educazione dei giovani spartani, prevedeva  una pratica decisamente discutibile: la crypteia.

La Crypteia era un’istituzione composta principalmente da giovani ed era al limite tra una polizia segreta, un corso speciale di addestramento particolarmente violento e un rito di passaggio all’età adulta.

Prevedeva che i giovani fossero lasciati soli, mandati nelle campagne senza vestiti e cibo, armati soltanto di coltello o pugnale, con il preciso scopo di uccidere ogni Ilota (schiavo di origine straniera) che incontravano e rubare ogni briciola di cibo necessario alla loro sopravvivenza. I kryptes (membri della Crypteia) uccidevano generalmente di notte, dedicando le ore diurne al riposo. Il percorso educativo durava 13 anni, inquadrato nell’istituzione delle agoghè, regimi obbligatori di istruzione e di addestramenti che iniziavano a sette anni per ogni cittadino maschio spartano e proprio nelle aghelai  i bambini ricevevano una severa preparazione militare e ginnico-sportiva. L’obbedienza era incentrata su un sistema di premi e di punizioni, umiliando il ragazzo in caso di insuccesso ed esaltandolo in occasione di successo. L’obiettivo era quello di incrementare gruppi di individui adatti alla guerra.

Nel mondo greco i riti d’iniziazione avevano un’importanza fondamentale: lo scopo primario era disporre un determinato gruppo alla conoscenza e alla pratica di un sistema di saperi e comportamenti.

Le cerimonie di passaggio, diffuse in molte culture del mondo,  indicavano l’inizio di qualcosa. Il loro valore era indiscutibile, sebbene alcune apparivano alquanto cruenti. Il loro scopo, specie in pubertà, era di “congedare l’iniziato dalla pigrizia di restare tra le cose note”.

di Tartaglia Roberta e Di Martino Greta