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Il mio modo di intendere il comune in cui vivo: capire e partecipare.

Nel mese di ottobre 2020 si sono svolte ad Augusta le elezioni comunali. I cittadini sono andati a votare per scegliere il Sindaco della nostra città. Io ovviamente non ho votato, però ho seguito su Youtube alcuni comizi dei candidati per farmi un’idea sulle persone e sui programmi. Ho sentito spesso dire che è inutile andare a votare perché tanto non cambia mai niente e ho pensato che secondo me invece è importante scegliere, votare e partecipare.

Il Sindaco, primo cittadino del Comune, e i suoi collaboratori devono gestire i servizi fondamentali della città. Augusta attualmente avrebbe bisogno di tante cose e soprattutto di spazi verdi, di luoghi di ritrovo e di pulizia. Io non sento il Comune come una istituzione estranea e astratta. Mi piace informarmi sui partiti politici che hanno vinto le elezioni, sul partito politico del Sindaco, sulle liste civiche. In realtà mi interessa anche la politica nazionale e cerco di seguire i dibattiti televisivi, perché penso che ognuno di noi dovrebbe cercare di capire le idee di tutti e poi farsene una propria e portarla avanti.

Le istituzioni, sia quelle locali che quelle nazionali, devono dare risposte ai cittadini, ma se i cittadini non si interessano alla politica e non partecipano, le istituzioni potranno liberamente trascurare i loro doveri.

Nel mio comune le prossime elezioni si svolgeranno tra cinque anni e io potrò votare, quindi, potrò giudicare se in questi cinque anni il Sindaco avrà migliorato la nostra città. Spero che realizzi quello che ha scritto e detto nel suo programma, soprattutto il depuratore, il verde pubblico e le iniziative per fare rinascere la nostra città.

Il Comune non è una istituzione estranea a me, io faccio parte del mio Comune, ci vivo e voglio poter esprimere la mia opinione e valutare chi governa. A scuola abbiamo studiato i Comuni dell’anno Mille. I cittadini volevano autogovernarsi per tutelare i propri interessi e così hanno dato origine ai Comuni. Le lotte nascevano proprio perché tutte le classi sociali volevano che i propri interessi venissero tutelati. Anche noi vogliamo che i nostri interessi vengano tutelati ma per ottenere tutela dobbiamo interessarci, attivarci, metterci in gioco. Se restiamo in disparte nessuno ci considererà. Forse proprio questo è il lato negativo del mio comune, non tanto le strade rotte e l’illuminazione, ma l’indifferenza, la noia, il disinteresse. Se vogliamo qualcosa dobbiamo chiederla e, a volte, insistere per ottenerla.

Io mi sento un cittadino del mio comune e voglio poter capire e conoscere quello che serve e come ottenerlo.

Alessandro Monticchio 3BL