Agitu Gudeta: simbolo dell’integrazione e della libertà

Agitu Gudeta è stata trovata senza vita lo scorso 26 dicembre all’interno della sua  casa di Frassilongo (Trentino), colpita con violenza alla testa. Un omicidio, da parte  di Suleiman Adams,un pastore ghanese di 32 anni che confessa l’omicidio: hai  pastore ha afferrato il martello che era appoggiato a un termosifone e ha colpito a  morte Agitu Ideo Gudeta. Era imprenditrice etiope, che avrebbe compiuto 43 anni a  breve conosciuta e amata in tutto il Trentino, donna coraggiosa e forte, titolare  dell’azienda agricola «La capra felice», da lei fondata in valle dei Mocheni. La donna  è stata uccisa nella camera da letto del suo appartamento al secondo piano dell’ex  canonica nel Comune di Frassilongo. È stata trovata ai piedi del letto, supina, con i  pantaloni sfilati, dai vicini di casa, preoccupati della sua prolungata assenza. È finito  così il sogno di Agitu Ideo Gudeta di salvare dall’estinzione la capra mochena, una  specie che sopravvive in una valle isolata della Provincia di Trento dove la donna  aveva trovato casa.  

Ma il suo problema – che aveva denunciato un paio di anni fa – erano i vicini: “Mi  insultano, mi chiamano brutta negra, dicono che me ne devo andare e che questo non  è il mio posto” aveva denunciato ai carabinieri, raccontando anche pubblicamente la  sua storia. Nonostante ciò Agita Gudeta è considerata simbolo di libertà e  integrazione femminile e per questo motivo nella piazza dove Agitu teneva il suo  banco dei formaggi c’è un panchina rossa dedicata alla memoria dell’imprenditrice  uccisa a Frassilongo. Nella stessa piazza verrà presto allestita una targa con la scritta:  “Trento non dimentica” installata simbolicamente dove Gudeta allestiva il suo banco,  perché continui, almeno idealmente, a occupare quello spazio. L’iniziativa del  Comune ha riscosso attenzione, tanto che, attorno alla panchina, si sono accumulati  fiori e biglietti dedicati all’imprenditrice etiope tanto da fondare a Frassilongo la sua  azienda sostenibile.

Natalia Caruso, V E