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Giornata della Memoria, visita guidata virtuale del museo Yad Vashem di Gerusalemme

Oggi, 27 gennaio 2021, per celebrare la Giornata della Memoria, l’Istituto d’Istruzione Superiore Ovidio ha organizzato un’esperienza davvero unica ed irripetibile in collaborazione con il museo dell’Olocausto di Gerusalemme Yad Vashem, che tradotto dall’ebraico significa “un monumento e un nome”. Questo viaggio virtuale così significativo ed emozionante è partito dal Giardino dei Giusti per poi introdurci attraverso un ponte in un’altra dimensione, nel mondo del popolo ebraico per capire fino in fondo le sue origini e il suo triste destino. La guida ci ha accompagnato tra le mura di questo monumentale museo la cui forma ricorda un grande prisma scavato nel Monte Herzl, quasi come un grande squarcio che segna per sempre la vita di coloro che lo visitano. Ogni singola stanza o installazione è studiata nei minimi dettagli, nulla viene lasciato al caso e tutto assume un significato profondamente metaforico e allegorico. Mi ha colpito vedere che non è possibile uscire dal museo senza visitare tutte le stanze, infatti il percorso è segnato da barriere che obbligano a proseguire in una direzione prestabilita, quasi a voler ricordare ai visitatori che non è possibile eliminare parti di questo terribile episodio storico e che bisogna avere il coraggio di affrontarlo fino in fondo. Secondo me è estremamente importante conservare la memoria di questi drammatici episodi per poi trasmetterli ai posteri con consapevolezza, con un pensiero critico che ci allontana dal dilagante negazionismo della Shoah e dall’antisemitismo, ancora piaga del mondo moderno. Basta entrare in questo museo così suggestivo per rendersi conto di tutto quello che è stato non solo il passato degli ebrei ma anche il nostro. Durante il terzo Reich i ragazzi tedeschi della nostra età erano stati imbevuti di idee razziste e antisemite che li hanno portati ad imbracciare le armi con lo scopo di eliminare gli ebrei, non visti come persone, come loro coetanei, ma soltanto come il nemico da eliminare. Dobbiamo discostarci del passato e fare in modo che questo non si verifichi mai più, ma perché ciò sia possibile dobbiamo imparare che esiste solo una razza, quella umana e che la tolleranza e la fratellanza sono la chiave per ridisegnare un futuro in cui la diversità non rappresenti una minaccia ma un valore.

Beatrice Antonelli classe V B, Liceo Classico Ovidio Sulmona.