Natura della coscienza: normale e alterata

 

William James, filosofo e psicologo statunitense, ha affermato che la coscienza è coincidente con il senso d’identità personale, poiché coincide con la capacità di separare ciò che fa parte di sé da ciò che è esterno rispetto a sé.

Difatti, la coscienza persiste anche in stati d’alterazione del contatto con la realtà (possiamo prendere ad esempio l’annebbiamento dell’alcool o il sonno). Nonostante le condizioni alterate, si mantiene la percezione di sé come la stessa persona, sebbene il contatto con la realtà esterna sia variamente alterato. Una delle funzioni della coscienza, è la regolazione della propria relazione con l’ambiente. Perciò, è grazie alla coscienza che si fa una verifica continua delle conseguenze del proprio agire. La coscienza può essere intesa come l’aspetto soggettivo della capacità di pensare, di elaborare gli stimoli e di indirizzare la condotta. Gli psicologi  riconoscono oltre alla dimensione conscia, l’esistenza della dimensione inconscia della nostra psiche.

Esistono due modelli generali nella concezione di spazio conscio ed inconscio, uno cognitivista ed uno psicodinamico. Per i cognitivisti, l’inconscio è costituito dall’insieme di ricordi, conoscenze, processi di pensiero che sono stati assimilati e ne persuadono gli atteggiamenti, e il modo di pensare ma che non sono direttamente raggiungibile alla coscienza. Le attività automatiche di prima ricezione del segnale da parte degli organi di senso e le attività volontarie che si sono automatizzate con l’apprendimento e allenamento; fanno parte dell’inconscio dei cognitivisti. Abbiamo quindi la coscienza implicita e esplicita:

La conoscenza procedurale (implicita)

Sapere come fare qualcosa. Può attivarsi più velocemente ed è più reattiva all’ambiente in modo automatico. Quindi una trasformazione di informazioni in azioni

La conoscenza dichiarativa (esplicita)

Consiste nel sapere che qualche cosa è pertinente. Si realizzano rappresentazioni discrete di: 

– Fatti organizzati in insiemi o in biografie

-Generalizzazioni organizzate in teorie 

– Atteggiamenti personali.

Secondo il modello freudiano, in quanto presenta delle analogie superficiali con il modello cognitivista. L’inconscio è costituito eminentemente da impulsi primari, dagli istinti e desideri specialmente nell’ambito della sessualità. Le zone della psiche di Freud ha due descrizioni:

Nella prima possiamo paragonarla ad un iceberg in cui il conscio corrisponde alla punta e l’inconscio al ‘corpo’ dell’iceberg, immersa sott’acqua e quindi non visibile. Distingue tre zone psichiche:
– il conscio: Substrato mentale superiore che permette di avere la consapevolezza di se stessi e del proprio rapporto con l’ambiente circostante.

-L’inconscio: Realtà abissale primaria di cui il conscio è solo la manifestazione visibile

Diviso a sua volta in: 

-Preconscio: L’insieme di quei ricordi che, pur essendo momentaneamente inconsci, possono divenire consci

-Rimosso: L’insieme degli elementi psichici inconsci che sono mantenuti tali da una forza denominata rimozione.

Nella seconda formulazione della sua teoria, Freud parlò di processi psichici, a cui diede il nome di istanze:

-L’Es : componente primitiva e irrazionale della psiche, inaccessibile alla coscienza e sede delle pulsioni. L’Es obbedisce al principio del piacere, pretendendo l’immediata soddisfazione dei bisogni e ignorando qualunque regola morale o sociale.

-L’Io: componente generalmente conscia e razionale della psiche, meno potente dell’Es ma più duttile. Il suo compito è la mediazione tra le richieste pressanti dell’Es e le esigenze di adattamento alla realtà. L’Io non si oppone, da cui trae forza, ma cerca di domarlo.

-Il Super-Io: componente della psiche prevalentemente inconscia, che si identifica con la moralità sociale o etica e che si forma nella prima infanzia mediante l’assimilazione pressoché consapevole delle regole imposte dai genitori.

Mentre il modello cognitivista si basa sulla teoria del flusso dell’informazione e sulla distinzione fra processi di tipo automatizzato e di intenzionale, il modello freudiano è quello che potremmo definire un modello affettivo.

Durante il sonno, sotto ipnosi, per l’effetto di farmaci e droghe che influenzano le funzioni mentali, si hanno delle condizioni vantaggiose per un accesso più semplice ai contenuti dell’inconscio. 

Coma, coscienza e morte e i ritmi circadiani

Dal punto di vista neurologico la conoscenza è caratterizzata da due componenti:

-Vigilanza: stato di “attivazione” del cervello , nella vigilanza il cervello è “acceso” e recettivo agli stimoli interni ed esterni In pratica: soggetto vigile è colui che: 

-Mantiene gli occhi aperti 

-Mantiene un contatto con l’ambiente

 La vigilanza è il presupposto della coscienza, e associata al funzionamento di aree della neo-corteccia.

-Coscienza: consapevolezza di sé e del mondo circostante, somma di processi vari: vigilanza, attenzione, ideazione, memoria, affettività, che permettono la distinzione tra sé e non-sé, l’orientamento, etc…

-Il coma è una condizione di abolita o ridotta coscienza, con compromissione delle funzioni della vita di relazione e episodicamente vegetativa.

-La cosiddetta “morte cerebrale” è una convenzione finalizzata a rendere lecito l’espianto di organi da un organismo umano, che presenta una irrecuperabilità della coscienza. Il criterio della morte cerebrale pone in relazione la definizione di morte e di vita con la coscienza di sé ed introduce ennesimi problemi che riguardano la legalità di proseguire le terapie in certe condizioni, ma la dottrina medica afferma che il trattamento straordinario non è obbligatorio.

La coscienza presenta una ritmicità circadiana con due periodi (sonno/veglia) ed una ritmicità inferiore, di stato di veglia lucida/rilassata e sonno ortodosso/ paradosso. I risultati di alcuni esperimenti di isolamento, indicano che il tempo soggettivo rallenta ed i ritmi cardiaci si allungano fino a circa 50 ore.

Sonno/veglia

Lo stato di veglia è uno stato fisiologico in cui una persona è in contatto con l’ambiente circostante e può rispondere a qualsiasi stimolo con azioni e reazioni appropriate. Il risveglio non è uno stato di coscienza unificato, quindi si possono distinguere tre livelli di eccitazione: 

  1. a) quasi nessuna attenzione 
  2. b) ampia attenzione a tutto ciò che sta accadendo intorno a noi
  3. c) attenzione agli aspetti limitati della realtà.

Il sonno invece è un fenomeno fisiologico graduale, caratterizzato da cambiamenti profondi nell’attività EEG e perdita reversibile della coscienza e capacità di criticare e discriminare adatto al risveglio. 

E’ uno stato di coscienza che differisce dalla veglia vigile a causa dell’assenza di una reattività critica rispetto agli eventi dell’ambiente che ci circonda. È caratterizzato da un individuo che dorme e può essere svegliato attraverso sensazioni o sensazioni appropriate rapidamente gli attributi che distinguono il sonno dagli altri stati cambiamenti nella coscienza, come l’anestesia o il coma. Veglia Il sonno è diverso, ma funziona allo stesso tempo correlati a S.N.C.

Come molte altre funzioni umane e degli animali, il ciclo sonno-veglia è un’espressione delle oscillazioni cicliche giornaliere, chiamato il ritmo circadiano. Supponendo che questo ciclo giornaliero possa dipendere dall’ambiente, ma oggi, sappiamo che Il ciclo può continuare, anche escludendo tutti i fattori ambientali, e il motivo è che il nucleo soprachiasmatico superiore dell’ipotalamo, funziona da pacemaker circadiano. Questo nucleo è influenzato da molti fattori: ormoni, genetica e temperatura corporea. Riceve afferenze dal sistema retino-ipotalamico che può anche essere modificato con i seguenti metodi di stimolazione della luce e dal ciclo luce-buio. Quindi, il ciclo sonno-veglia è unito al sistema operativo che producono gli stati Elettrofisiologici e comportamentali in continuo cambiamento, dove si identificano due processi fondamentali collegati tra loro: C e S.

Il sonno si divide in 4 fasi

Fase 0 (veglia rilassata) : Si registrano con i tracciati del EEG  le onde alfa ad alta frequenza e irregolari.

Fase 1 (dormiveglia): nella fase  del sonno leggero, la frequenza e l’ampiezza delle onde si riduce, ma cominciano ad apparire onde di diversa frequenza. Una volta deciso di addormentarsi e chiudere gli occhi, la fase 1 del sonno avviene senza movimenti rapidi degli occhi (NREM) o sonno senza sogni. In questa fase (di solito dura da 1 a 10 minuti), ti addormenterai leggermente e presto sarai completamente sveglio. Abbiamo ancora il sonno leggero.

Fase 2: (sonno medio) nella fase due del sonno si individuano, fra le onde miste ed a bassa intensità, dei gruppi di onde particolari, i fusi del sonno e delle onde a punta sporadiche. Il sonno di solito dura circa 20 minuti ed è caratterizzata da una frequenza cardiaca più lenta e da una temperatura corporea più bassa. Il corpo ridurrà la sua attività per prepararti al sonno profondo, diventa difficile svegliarsi e la pressione sanguigna diminuirà e anche altre funzioni metaboliche rallenteranno. 

Fase 3: (sonno sincronizzato) nella terza fase le punte si fanno più ampie e numerose, il sonno diventa più profondo, e per svegliare il soggetto bisogna intervenire in modo energico. Avviene la separazione con la fase 4 tra sonno leggero e sonno pesante.

Registrando i tracciati EEG nella fase 4 compaiono onde lente ed ampie, irregolari chiamate onde delta. Nel passaggio dalla fase uno alla fase quattro il soggetto appare quindi inerte. Dopo qualche minuto dalla fase quattro si verifica la fase REM ( Rapid Eyes) chiamato anche sonno paradossale. Dove i movimenti oculari diventano rapidi, ipotonia muscolare ma reattività motoria e sonnambulismo.

L’ipnosi e le alterazioni indotte della coscienza

L’ipnosi è l’induzione di uno stato di alterazione della coscienza attraverso la stimolazione a basso ritmo e la restrizione dell’attenzione, richiede una collaborazione da parte del soggetto e una volta ipnotizzato di sua volontà, nessuno può fare delle cose contrarie alle sue profonde intenzioni. 

Il tracciato EEG delle persone sotto ipnosi assomiglia alla fase 0, quindi allo stato di veglia rilassata. Il contatto con la realtà però è alterato come se fosse comandato dall’ipnotizzatore. Il soggetto alla base di queste ingiunzioni soggettive, può avere delle allucinazioni negative e positive. L’ipnosi può provocare un’amnesia post-ipnotica, ciò vuol dire che il soggetto non ricorderà nulla di quanto è successo nello stato ipnotico.

Con l’ipnosi si possono ottenere alterazioni percettive come per esempio ipo-algesia, ipo-estesia; ed ideative ad esempio ipermnesia.

Droghe, farmaci e alcool

Alterazioni dello stato di coscienza si possono ricavare anche con uso di sostanze chimiche psico-trope, quindi non solo droghe ma anche farmaci oppure sostanze legali come caffeina e alcool. Agiscono sul SNC

L’alcool porta a una disinvoltura, euforia, annebbiamento delle idee; e se le dosi sono abbondanti si vomita, poi c’è un collasso fino ad arrivare alla morte. L’alcolismo cronico favorisce dei disturbi metabolici che logorano la coscienza e l’efficienza mentale che porta alla demenza di Korsakoff; cioè che perde la capacità di memorizzare, e riempie i vuoti di memoria con discorsi inventati. 

L’alcolismo porta alla dipendenza, che è per lo più psicologica perché quando non assume dopo un totale di tempo l’alcool inizia a sentirsi a disagio, e si sente bene solo se torna a bere. Il terzo effetto dell’abuso cronico sono i  disturbi di astinenza, crea una sindrome allucinatoria che provoca tremori e panico, desiderio ossessivo di bere, chiamato il delirium tremens e questo vale anche per le droghe.

Alcuni esempi di droga :

nicotina= porta a una dipendenza, nel SNP imita l’azione dell’acetilcolina e aumenta battito cardiaco e pressione sanguigna 

alcol etilico=provoca dipendenza, nel SNC rallenta l’attivita’ neuronale e compromette la memoria, l’apprendimento e coordinazione motoria, se la sua concentrazione nel sangue (alcolemia) aumenta si arriva al coma

cannabis=l’individuo ha una percentuale minore rispetto ad altre sostanze chimiche psico-trope di avere una dipendenza ma non è letale, è ricca di THC, antidolorifico e agisce da sedativo

cocaina= porta dipendenza, agisce meccanismi del piacere innescando una superproduzione di dopamina che si accumula nelle sinapsi provocando euforia. danneggia sinapsi e può portare a demenza

oppiacei=sono antidolorifici, dal papavero da oppio si ricavano morfina ed eroina. 

morfina= antidolorifico causa prima euforia, poi depressione e sonnolenza profonda. 

l’eroina=si lega ai recettori degli oppiodi e provoca benessere, cui seguono la nausea e sonnolenza

LSD= molecola semisintetica derivata dall’acido lisergico estratto da un fungo parassita ( allucinogeno può causare panico e paranoia, alterazione deliri, ansia)

Metanfetamina =prima per dimagrire e simile cocaina, euforia a cui seguono allucinazioni, aggressività. Causa danni cerebrali, collasso cardiocircolatorio

ecstasy=prende/risucchia gli organismi della felicita (solo una volta)porta paranoia, collasso cardiocircolatorio, danni epatici e infarto.

Alice Santini, III E SU