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Emergenza Covid, i giovani di Sondrio in aiuto delle persone sole

Di Teresa Pia Iacuone 

L’emergenza epidemiologica internazionale da COVID-19 ha determinato nel mondo giovanile importanti modifiche negli stili di vita soprattutto in riferimento all’assenza totale o parziale di relazioni. Il problema fondamentale era quello di non sentirsi protagonisti della propria vita. Mancava la libertà di vivere nuove esperienze, di crescere, di imparare in presenza in ambiente scolastico, di incontrare amici e familiari.

I giovani hanno però così compreso in modo più chiaro la dimensione della solitudine che tanti uomini e donne vivono ogni giorno, indipendentemente dalla situazione attuale. Attraverso una proposta della cooperativa Forme di Sondrio, alcuni ragazzi insieme agli educatori hanno pensato quindi a tutti coloro che in questi mesi sono stati privati di diritti fondamentali: gli anziani allontanati dai figli e dai nipoti, i bambini ricoverati negli ospedali che non possono incontrare genitori e fratelli, persone positive al Covid che non riescono a fare la spesa o a consultare libri utili allo studio o al relax e, infine, uomini che non hanno le possibilità economiche per acquistare mascherine e beni di prima necessità o che non hanno un luogo dove ripararsi durante gli orari del coprifuoco.

Per ipotizzare delle risposte concrete a qualcuno di questi bisogni la cooperativa ha proposto ai ragazzi dei sondaggi e la prima idea nata dal confronto è stata la creazione della linea telefonica di ascolto denominata “Noi ci siamo”: l’obiettivo è quello di donare del tempo agli anziani che vivono soli oppure nelle case di riposo organizzando delle brevi chiamate.

I ragazzi coinvolti, dopo un periodo di formazione iniziale specifica, hanno quindi progettato dei percorsi quali il dialogo frequente, l’ascolto condiviso di brani musicali, la lettura periodica delle pagine di un libro così da creare una relazione affettuosa con gli anziani. L’esperienza avrà inizio nel mese di febbraio; le chiamate saranno effettuate nelle ore pomeridiane del lunedì e del giovedì e saranno organizzate in base alle adesioni dei riceventi.

Educatori e ragazzi sperano in numerose iscrizioni e sognano di dare il via, in futuro, a nuovi progetti volti a gruppi sempre maggiori di persone. I giovani che hanno aderito all’iniziativa hanno descritto così il loro impegno: ricevere nel dare, unire le mani per lasciare un segno, sentirsi protagonisti, imparare a percepire il sorriso e lo sguardo attraverso la sola voce di una persona, imparare l’uno dall’altro, creare nuovi legami, essere liberi di immaginare un mondo migliore. Per il momento i ragazzi impegnati sono sei, provengono dagli oratori di Sondrio (Sacro Cuore, Beata Vergine del Rosario, San Rocco) e sono già in prima linea per costruire, informare altri giovani, distribuire volantini e continuare a progettare…Attendono l’arrivo di altri amici e se tra i lettori c’è qualcuno interessato può rivolgersi a campobase@formecoop.it.