I Greci e la matematica

Nella storia della matematica la civiltà greca ha sempre occupato un posto preminente. I Greci, nonostante l’influenza di altri popoli, riuscirono a costruire una cultura tra le più influenti circa lo sviluppo moderno di questa disciplina. Infatti, la matematica greca, basata sul ragionamento deduttivo, risulta molto più moderna rispetto a quella sviluppata dalle precedenti culture che utilizzavano il ragionamento empirico. Studiosi, sotto la guida di uno o più maestri, portavano avanti, in diverse scuole e realtà, le attività legate alla disciplina. La prima di queste scuole, quella ionica, fu fondata da Talete a Mileto, ed ebbe tra i suoi allievi Anassimandro, Anassimene ed Anassagora. Nella Magna Grecia, invece, troviamo la Scuola pitagorica, istituita a Crotone da Pitagora. Ricordiamo inoltre nomi eccellenti quali Zenone, Platone, Aristotele e Democrito che hanno contribuito allo sviluppo delle matematiche, insieme a Teeteto ed Eudosso.

Talete di Mileto

Talete (624-546 a.C. circa) si occupò di geometria, scoprendo non solo il teorema secondo il quale un triangolo inscritto in una semicirconferenza è sempre rettangolo ma anche molte proposizioni riguardanti i triangoli simili (criteri di similitudine) che permettono di verificare se due triangoli sono affini. Grazie a tali teoremi riuscì a determinare l’altezza della piramide di Cheope misurando la sua ombra.                                                                                                                                                                                                                                                                         Pitagora

Pitagora (582 — 507 a.C. circa) fu il fondatore della Scuola pitagorica, con connotazioni filosofiche e mistiche, i cui membri si dedicavano alla ricerca matematica. I componenti seguivano ideali di perfezione nel numero e nella sfera. Questa comunità diede importanti contributi alla geometria (primo fra tutti la dimostrazione del Teorema di Pitagora), alla teoria dei numeri (la classificazione e lo studio dei numeri figurati e dei numeri perfetti) alla scoperta delle terne pitagoriche e del crivello di Eratostene. Paradossalmente la scoperta più importante della comunità fu forse la dimostrazione che il rapporto tra il lato e la diagonale di un quadrato (ossia radice di 2 ) non è esprimibile come rapporto di due interi. Questa scoperta, che prova l’esistenza dei numeri irrazionali, andava contro tutta la filosofia della setta.

In Egitto, che divenne il centro culturale più importante del tempo, si diffuse principalmente la matematica greca ellenistica. Tre furono i matematici principali che seguirono le orme dei padri fondatori: Apollonio di Perga, Euclide e Archimede di Siracusa.

Apollonio di Perga

Apollonio di Perga (262-190 a.C.) è noto per l’imponente opera “Le Coniche”. Nel suo lavoro definiva e studiava le sezioni coniche: ellisse, parabola e iperbole.

Euclide

Si occupò di vari ambiti. L’opera più importante di Euclide, gli “Elementi”, raccoglie tutti i teoremi elementari di Aritmetica e di Geometria, come il Teorema di Pitagora e la costruzione dei solidi regolari, oltre a una dimostrazione dell’infinità dei numeri primi. E’ ritenuta una delle più importanti opere di tutta la storia della matematica e uno dei più valenti testi per l’insegnamento della geometria. Euclide basa su pochi assiomi fondamentali tutta la matematica elementare (da qui il nome di euclidea) dando prova di un uso esemplare della logica legata alla disciplina.

 

di Simone Marconato e Lorenzo Iacovelli