Cosa rappresenta la DAD per i ragazzi delle superiori

 

Gaia Di Marco della 3Esu

 

Ho intervistato la mia compagnia di classe Claudia , che ha 16 anni e frequenta il terzo anno di un liceo delle scienze umane a Roma, riguardo l’argomento della didattica a distanza a causa  del covid.
-Come prima domanda  ho iniziato col chiederle se preferisse la didattica a distanza oppure in presenza :
•”Lo scorso anno ho preferito di gran lunga la DAD poiché rispetto alla didattica in presenza la mole di studio era molto più moderata. Ad oggi però, se ci fosse la possibilità , preferirei tornare  a scuola in presenza.

-“Come mai ad oggi il tuo pensiero è cambiato?”
• “Dato che ormai è diventata quasi normalità , e in mia opinione non ci sono poi così tante differenze per quanto riguarda la quantità di studio , preferirei la didattica in presenza per un’intesa migliore con i professori e perché personalmente riesco ad apprendere meglio  i concetti spiegati “

-“Hai trovato più difficoltà nella DAD?”
•”Le uniche difficoltà che ho trovato sono state nelle materie scientifiche anche se sono materie in cui ho sempre avuto lacune“

-“Per quanto riguarda invece verifiche e interrogazioni?”
•” L’impegno impiegato è sempre uguale e invariato rispetto  a quello in presenza , anche se in DAD tende a rendere di meno”

-“Riesci a organizzare meglio i tuoi impegni con la DAD?”
•” Senza alcun dubbio si , soprattutto per quanto riguarda l’attività sportiva, dato che pratico uno sport molto impegnativo a livello agonistico e che quindi mi impegna parecchio tempo.Grazie alla DAD infatti riesco ad organizzarmi meglio”