“La storia di Iqbal”, un libro un insegnamento

“La storia di Iqbal”, libro di Francesco D’Adamo pubblicato nel 2004, ci perme te di conoscere la vera storia di un bambino pakistano di soli 12 anni, che vive all’interno di uno stato in cui i diritti umani sono quasi del tutto inesistenti.
Mi sono ritrovata a leggere questo libro per puro caso, passando davanti una delle mensole di casa e, nel giro di poche pagine, ho capito che era davvero degno di essere letto. Questo volume racconta una delle realtà più atroci che nella nostra epoca possa esistere: lo  nelle sfruttamento minorile nelle fabbriche di tappeti fatiscenti e cupe che ancora oggi si avvalgono delle povere famiglie dei paesi del terzo mondo.
Gente che si trova obbligata a vedersi portare via i figli per pochi dollari, come nel caso di Iqbal. Ma Iqbal non è come gli altri, ha rivoluzionato il suo piccolo mondo reagendo con il coraggio e le parole, denunciando la mafia dei tappeti e il suo “padrone”. Dopo essere scappato durante una delle notti nelle quali non era incatenato, e aver girato per città intere, è riuscito a trovare una compagnia disposta ad aiutarlo a liberare gli altri bambini,  rimasti in trappola e offrirgli un alloggio. E’ così che Iqbal, nonostante la sua giovane età, riesce a raggiungere la libertà e a tornare a casa con alle spalle settimane di viaggio nei paesi più industrializzati del mondo, dove chi incontra è curioso di conoscere il suo nome e la sua storia. Ma non tutte le storie hanno un lieto fine…
Libri come questo, meritano, a mio parere, di essere letti. Senza memoria non c’è speranza di un futuro migliore e il nostro desiderio di poter vivere in un mondo dove la giustizia prevalga, non potrà mai realizzarsi se noi per primi non proviamo a denunciare queste violazioni.

Giuliana Vita, IV F