IL COVID: LA PANDEMIA GLOBALE CHE SCONVOLSE LE NOSTRE VITE

COSA E’ IL COVID-19? E’ una malattia infettiva causata da un tipo di coronavirus scoperto nel 2019, detto in termini specifici SARS-CoV-2. I coronavirus provengono dagli animali e alcuni di questi infettano anche l’uomo. Nel novembre del 2019, il nuovo SARS-Cov-2 aveva iniziato a circolare a Wuhan, la città più popolata e sviluppata della parte orientale della Cina, ma non molto conosciuta al momento. In quel periodo, però, non si aveva la consapevolezza della gravità del virus e le sue manifestazioni venivano scambiate per una semplice “polmonite anomala”. Vi erano sempre più contagi nel paese e si cominciò a parlare di questa malattia non solo in Cina, ma in tutto il mondo. Il covid si diffondeva facilmente da uomo a uomo; le persone si affollavano negli ospedali a causa dei seri problemi respiratori e molte di queste venivano intubate, poiché avevano bisogno di un sostegno che le aiutasse a respirare. Il 31 dicembre 2019 le autorità cinesi riferirono all’OMS l’esistenza di molti casi di una misteriosa polmonite. Ad inizio gennaio 2020 Wuhan aveva riscontrato numerosissimi casi e furono messe molte persone sotto osservazione. Il resto del mondo non era ancora consapevole di ciò che stava accadendo e il rischio venne sottovalutato: Wuhan entrò in lockdown e si scoprì che il virus si trasmetteva dai droplet salivari.

La Cina fu in grado di costruire ospedali in circa 10 giorni, a causa rilevante aumento di persone infettate. Erano necessarie tante strutture sanitarie. Le città furono divise in quartieri da barriere e checkpoint. Le strade cominciarono ad essere vuote, senza anime. Tutti i negozi chiusero, tranne quelli di prima necessità; barricarono le scuole e sperimentarono un nuovo metodo per continuare a fare lezione: la didattica a distanza (DAD).

DA WUHAN ALL’ITALIA E’ UN ATTIMO…

I casi si diffusero in tutto il mondo. Qui in Italia decisero di sospendere tutti i voli da e per la Cina, anche se troppo tardi poiché purtroppo due turisti cinesi, che avevano contratto il covid a Wuhan si trovarono in Italia e, a causa delle loro non ottimali condizioni fisiche, furono ricoverati all’ospedale Spallanzani di Roma; i medici fecero loro il tampone e i due risultarono positivi al covid. Giuseppe Conte, l’ex presidente del Consiglio dei Ministri, annuciò la notizia: il virus era in Italia. Allora, anche in Italia, si cominciò a chiudere: le regioni del nord (soprattutto la Lombardia) vietarono gli spostamenti. Questa iniziativa provocò il panico e le stazioni ferroviarie e aeroportuali furono prese d’assalto. Tutti volevano tornare a casa al sud. Già alcune organizzazioni nel mondo si muovevano per la realizzazione di un vaccino e questa preparazione è durata un anno. Tutti cominciarono ad indossare la mascherina e già ad inizio marzo 2020 l’Italia era una tra i pochi stati ad avere un alto numero di contagiati. Ciò portò alla quarantena. L’Italia era in zona rossa, tutti i negozi e le scuole rimasero chiuse fino a giugno, continuando le lezioni a distanza. Gli italiani sperimentarono l’isolamento e si sforzarono ad adattarsi alla nuova e strana situazione. I balconi diventarono i luoghi d’incontro, dove poter condividere canti ed emozioni. Il personale medico è stato messo a dura prova, con turni massacranti e con un numero alto di vittime. I contagi, pur restando a casa, non si fermavano. Molti pazienti manifestavano i gravi sintomi del virus e i reparti erano pieni di persone che avevano bisogno di un respiratore. I cittadini non perdevano la speranza; il Governo prometteva che presto si sarebbe tornati alla normalità.

Siamo nella stessa situazione di un anno fa, ma con molte varianti del Covid-19 più pericolose, ma abbiamo i vaccini. Ad oggi il numero dei morti nel mondo, secondo l’OMS, sono circa 2.500.000. Adesso, in Italia, il capo del Consiglio dei Ministri è Draghi, in carica da poco tempo. La situazione è più controllata rispetto ad un anno fa, ma i contagi e le morti ci sono sempre, ogni giorno. Le notizie ci tengono aggiornati sulle diverse statistiche e non ci sono molti miglioramenti. Stiamo iniziando ad andare a scuola al 50%, almeno possiamo ristabilire un contatto con ciò che, in passato, consideravamo “normale”. La quarantena è stata molto dura e purtroppo, ancora oggi, si prospettano momenti di lockdown.

Ma   noi continuiamo a dirci….

LUDOVICA RITA VACCARO classe 3 A