“Marnie” thriller psicologico diretto da Hitchcock

Marnie è un thriller del 1964 diretto da Alfred Hitchcock, interpretato da Tippi Hendren e Sean Connery.

La protagonista è Marnie Edgar, una ladra professionista che si fa assumere con false referenze per poi derubare i suoi clienti e cambiare identità. Mark Rutland è il presidente di una società editrice di Philadelphia che assume la ragazza; nota la tendenza della giovane, ma invece di licenziarla decide di tenerla d’occhio.

Questa pellicola si distingue dagli altri lavori del maestro del brivido per l’approfondita analisi psicologica del personaggio principale. Marnie è infatti una cleptomane terrorizzata dai temporali e dal colore rosso, perseguitata da un sogno ricorrente, interrotto bruscamente da improvvisi risvegli. Mark si innamora di lei e cercherà di salvarla, maturando man mano un atteggiamento iperprotettivo verso di lei che culminerà con una proposta di matrimonio che non potrà rifiutare. Dopo che l’avrà sposata, scoprirà suo malgrado che non sopporta di farsi avvicinare da nessun uomo, nemmeno quello che ama. La storia si articola proprio attorno all’ambigua frigidità e alla cleptomania della protagonista.

Il regista si ispira all’analisi psicoanalitica di Freud che consiste prima di tutto nell’interpretazione dei sogni. I sogni, infatti, sono prodotti che inducono alla comprensione della nostra vita inconscia. L’inconscio è una parte della mente in cui viene generata una serie di comportamenti attuati senza essere sottoposti al controllo della coscienza. Elemento cruciale del funzionamento dell’inconscio è la rimozione. Spesso i pensieri e le esperienze sono così dolorosi da essere considerati insopportabili e per questo sono banditi dalla mente e dalla coscienza, ovvero rimossi. Il ruolo di Mark sarà proprio quello di aiutare Marnie a ricostruire il suo passato, riconoscere il trauma infantile che è all’origine dell’insorgere della malattia, e infine superarlo.

“Quando un bambino […] non può avere l’amore di cui ha bisogno, prende quello che può prendere, con qualsiasi mezzo.”

di Ester Del Borrello