“La felicità delle piccole cose”. Recensione libro

“La felicità delle piccole cose” è un romanzo francese di Caroline Vermalle, di cui è stata pubblicata in Italia la traduzione di Monica Pesetti nel 2014, dalla Feltrinelli.
Il romanzo è ambientato in una Parigi innevata. Il protagonista del romanzo è Frédéric Solis che, oltre ad essere un avvocato di successo, è un collezionista di opere d’arte e appassionato di Impressionismo. Un uomo molto impegnato nel suo lavoro e che non lascia spazio ad amicizia e amore ma ciò che gli manca veramente è una famiglia che ha perso quando era bambino per la scomparsa improvvisa del padre. Questo dolore provocato dalla mancanza del padre è stato capace di spingere la sua ambizione e la sua volontà, facendolo primeggiare nel mondo del lavoro, ma è stato anche la causa dei suoi fallimenti in campo sentimentale. In un giorno come gli altri, la sua vita sarebbe cambiata… Riceve una misteriosa eredità da uno sconosciuto che comprende biglietti del treno, un ingresso al Musée d’Orsay e una strana mappa. Frédéric, pensando che si tratti di una mappa del tesoro che potrebbe portare ad un quadro di Monet, il suo pittore preferito, inizia a seguire i primi indizi con l’aiuto della sua giovane assistente Pétronille. Tra Eragny, Vétheuil, il giardino di Monet Giverny e il Musée d’Orsay, Frédéric visita luoghi che vantano una grande collezione impressionista. I viaggi saranno l’occasione per il talentuoso avvocato di riscoprire il valore dell’amicizia e dell’affetto, ma soprattutto per fare pace con il proprio passato.
Parigi, la neve, un avvocato di successo e la sua aiutante, mi hanno fatto subito pensare ad una storia molto banale. Ma poi continuando a leggere il romanzo mi sono resa conto che non è affatto così, anzi… Le coincidenze, gli intrecci e la misteriosa “caccia al tesoro” mi hanno portata a voler leggere sempre di più e a voler scoprire il finale della storia. La scrittrice è riuscita ad affrontare delle tematiche molto importanti come l’amore, l’amicizia e la malattia ma in modo delicato.
La storia è resa molto più intrigante grazie alla minuziosa descrizione di oggetti, modi di fare
ma anche paesaggi e sentimenti che rendono il lettore partecipe e che mi hanno fatto capire come realmente “la felicità sta nelle piccole cose”.
La complessa storia di Frédéric ha in secondo piano l’arte e gli impressionisti a cui spetta l’onore di risvegliare il cuore del protagonista. Secondo me il ruolo che ha l’arte nel romanzo è fondamentale per aumentare l’interesse dei lettori e per aggiungere un “pizzico” di cultura senza rendere il tutto noioso e poco interessante.
L’amore per l’arte e in particolare per questo tipo di pittura che dà colore alle cose semplici della vita è lo sfondo della vicenda e delle emozioni del protagonista. L’impressionismo è il “colore” delle cose semplici: lo scorcio di un giardino, un paesaggio innevato, un ponticello riflesso sull’acqua di un lago, il panorama da un terrazzo sul mare…corrispondono al titolo del romanzo “la felicità delle piccole cose”.
La passione per la pittura riesce a risvegliare i sentimenti del protagonista, è la chiave per dare un senso alla vita e Frédéric riesce a trovarla.

Testo e immagine di

Carla Conti, III C