Riapertura scuole: sondaggi tra studenti e studentesse

Dopo un mese dalla tanto attesa riapertura dei cancelli scolastici dell’8 febbraio in Sicilia, sono stati fatti due sondaggi sul profilo Instagram @alicsnuoto.

I sondaggi sono stati rivolti agli studenti e alle studentesse degli istituti di Catania, per capire quali fossero le loro considerazioni sul ritorno tra i banchi di scuola.
Sei stato d’accordo sul rientro a scuola di inizio febbraio ? E se sì, perché?
A questa prima domanda, il 70% dei ragazzi ha risposto negativamente, con 23 risposte negative su 30 .
“ È ancora presto”, dice Francesca Zappalà; “DAD fino a marzo, vaccinazioni e rientro in sicurezza”, aggiunge Pierfrancesco Biondi.
“Secondo me- interviene Arianna Cannavò- dovevano farci stare a casa un altro mese, così da tornare in sicurezza senza mettere a rischio altre vite”. E ancora: “follia pura”, commenta Chiara Carollo.
Mario Caruso testimonia che, da casa, studiare era più semplice: “Ma se, da un lato, non ci sono stress; dall’altro, non imparavo più nulla”.
Queste sono solo alcune delle testimonianze dei ragazzi che hanno risposto al primo sondaggio.
Dopo un mese dal rientro a scuola la tua idea è rimasta la stessa o è cambiata? Perché?
A questa seconda domanda, il 70% dei ragazzi ha risposto positivamente, con 15 risposte positive su 21. “Troppe persone ammassate all’uscita”, risponde di nuovo Francesca Zappalà.  Arianna Nicolosi prosegue: “Non è necessario tornare a scuola e fare settimane di quarantena senza motivo”. Anche un’altra ragazza, Martina Borzì, ha risposto al sondaggio , affermando che la scuola in sé non arreca danno, ma il problema è il contesto che si va a creare di conseguenza: gli assembramenti all’entrata e all’uscita, più “vita sociale” e, quindi, più persone che si vedono, il poter vedere i propri compagni di classe, e se una persona viene contagiata tutta la sua classe deve stare in quarantena (anche se poi il rischio è bassissimo), cosa che si potrebbe evitare di certo in DAD. Martina conclude: “Credo sia proprio un problema pratico, si costringono 30 persone alla quarantena per una sola, mettendoli a rischio a volte, quando se fossimo in DAD non ci sarebbe questo problema perché nella maggior parte dei casi le persone con cui ci si vede, anche in una stessa classe, sono poche.”
Queste sono alcune delle testimonianze dei ragazzi che hanno risposto al secondo sondaggio.
Questi sondaggi hanno mostrato il disaccordo da parte dei ragazzi sul rientro a scuola, argomento che negli ultimi mesi è stato più volte discusso. Il fattore che ha maggiormente influenzato questa risposta è stato il dubbio sulla sicurezza, che sarebbe messa in discussione non all’interno della struttura scolastica, ma nei momenti di maggior assembramento quali l’entrata e soprattutto l’uscita.

Alice Vecchio, classe 3^C