Una scelta per il futuro

Come se di ambiente non se ne fosse parlato abbastanza. Di ambiente se ne parla spesso, se ne parla anche troppo, si fanno manifestazioni per esplicitare il proprio dissenso nei confronti dei colossi mondiali che sembrano non avere intenzione di rimanere tali a lungo dato che, a meno di un repentino cambio di passo, il tempo dell’umanità sulla terra sembra stia per finire. Quello che non si fa spesso, o almeno che non si fa abbastanza, è agire. Impegnarsi, fare piccoli e grandi gesti a favore dell’unica causa che ci accomuna tutti, poiché quello che  ci accadrà presto se non si cambia qualcosa, e in fretta, è l’unica certezza del destino dell’uomo: la sua fine.Trascorriamo le nostre vite nel vano tentativo di riempirci di attività per dimenticare che tutto terminerà presto, e proprio nel momento in cui siamo chiamati a fare qualcosa per consegnare alle generazioni future un mondo migliore di quello in cui ci troviamo, destinato ad una fine triste, l’umanità si attacca a quello che ha. La realtà in cui siamo, dove il capitale ha raggiunto il suo apice ed il valore di un singolo è determinato dalla sua capacità di produzione, è terrificante per quanto sia radicata nelle nostre menti, ed anche solo immaginare qualcosa di diverso, dove chi ne ha la possibilità sfrutta tutte le risorse a propria disposizione, sembra impossibile ed utopico.  L’altruista mette il bene degli altri davanti al proprio, l’egoista si dedica a sé stesso prima di dedicarsi agli altri, ma entrambe queste visioni della vita sono accomunate da quello che dovrebbe essere il desiderio di aiutare la comunità di cui tutti facciamo parte. Sono comunità una famiglia, una nazione o un continente, ma sono tutte selettive. Quella a cui apparteniamo tutti, e che il nostro istinto di sopravvivenza ci dovrebbe imporre di fare di tutto per mantenere, è la razza umana. Ognuno ha una sua visione su come l’umanità dovrebbe evolversi, svilupparsi e continuare il suo percorso nell’universo, ma non si fa abbastanza per assicurarsi che questo percorso continui, proprio a causa delle numerose differenze ideologiche che ci caratterizzano in quanto esseri umani pensanti. Tutti vogliono che la vita cambi nel modo che loro immaginano sia il migliore, e in pochi si rendono conto o in molti, e scelgono di ignorarlo, che di questo passo la specie umana non andrà avanti del tutto, schiacciata dalle conseguenze delle sue stesse azioni e dall’essere troppo attaccata alle proprie abitudini, al non riuscire a trovare un modo di rinunciare ai guadagni forniti dai combustibili fossili e dalle altre risorse non rinnovabili che il nostro pianeta è riuscito a fornirci fino ad ora.

E sappiamo tutti qual è il problema più grosso: quelle  in queste righe non sono altro che l’ennesimo gruppo di parole atte a sensibilizzare, ma che realmente fanno davvero poco. La domanda però sorge spontanea: c’è davvero altro che noi individui comuni possiamo fare oltre ai sempreverdi “piccoli gesti” di utilità limitata, o il nostro tempo sta davvero volgendo al termine?

Daniele Poli III C