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Il nuovo amore cortese, dalle corti provenzali a VillaBanks 

Di Silvia Montefrancesco

Oggi più che mai sui social, in TV e alla radio si sente parlare di musica trap, c’è chi la ama e chi la odia, ma oltre alle critiche, i testi di queste canzoni che origini hanno?

Questo sottogenere musicale dell’hip-hop è da mesi argomento di discussione tra adulti e ragazzi per via dei temi trattati dai suoi artisti. 

Le canzoni trap accostano melodie orecchiabili ad elogi di soldi, divertimento, droghe, alcol e amore. Amore? 

Amore sì.

Analizzando i  testi del trapper milanese classe ‘00 padrone della scena italiana  VillaBanks, si possono cogliere alcune tematiche simili a quelle dei trovatori francesi esponenti dell’amor cortese, corrente letteraria sviluppatasi in Europa nel XII secolo. Gli autori di questo periodo scrivevano di un amore adultero per una donna meravigliosa da loro venerata e fortemente bramata,scrivevano di un amore carnale che portava spesso sofferenza ai poeti. 

“Non volevo questo, eri la mia tipa perfetta” scrive VillaBanks nel testo di “Caribe”, mostrando la sua devozione nei confronti della “tipa” che incarna per lui la perfezione;  “e ti penso di prima mattina, mi dai il mal di testa” continua Banks evidenziando un dolore che diventa quasi fisico a causa dell’amore totalizzante e della passione che prova nei confronti di questa donna.

Anche nella canzone “Plastica” ribadisce quanto la donna amata sia bella e desiderata e quanto l’autore si disperi a causa della sua mancanza, “Mami sei così perfetta, senza di te come faccio?” canta.

Troviamo inoltre nella canzone “Il Doc” una frase che ricorda la natura adultera dell’amore vissuto dal cantante: “viene spesso perché non ama quel cesso del suo tipo”.

Si possono trovare nello stile di scrittura del trapper anche dei chiari richiami alla poesia comica di Cecco Angiolieri, contemporaneo di Dante, il quale tramite l’uso di espressioni letterarie colorite e racconti autobiografici, dichiarava il suo amore per il vino, il gioco d’azzardo e le belle donne tramite uno stile che spesse volte sembrava parodiare quello dei colleghi stilnovisti.