Nuovo mondo nuova didattica

100 ANNI FA
2021

Parlando con i miei coetanei e avendo contatti con imprenditori e logopedisti, nonché sentendo discussioni di filosofi come Umberto Eco e soprattutto Umberto Galimberti, mi sono reso conto di come il sistema scolastico italiano stia fallendo completamente con la nuova generazione.

In passato abbiamo spinto le famiglie a pagare le nuove lavagne interattive e i nuovi computer nelle scuole, ma nessun docente è in grado di usarle e molte volte siamo noi studenti ad intervenire mettendo mano al computer, quelle poche volte che si usava prima della pandemia.

È un elemento importante soprattutto per non far annoiare i ragazzi: guardare documentari e interviste di esperti sono tutti fattori che possono incrementare la conoscenza dell’argomento dopo la spiegazione del docente; e spesso sono proprio queste lunghissime spiegazioni che spingono i ragazzi a vivere un’esperienza scolastica stancante e noiosa, d’altronde sappiamo da studi scientifici che l’attenzione di ogni individuo varia dai dieci ai venti minuti.

Nel resto dell’ora ci domandiamo cosa fare, la risposta è semplice: incominciare a studiare in gruppo o in singolo, spiegare i vari metodi di studio, permettere a tutti gli studenti di utilizzare il computer, magari per cercare contenuti su internet o vedere dei brevi video, al fine di diminuire il lavoro a casa (come si fa in gran parte delle scuole europee e non solo).

I ragazzi oggi si dedicano alle proprie passioni e hanno tantissimi hobby; conosco un infinità di ragazzi che vogliono fare musica, e io sarò il primo a complimentarvi con voi nell’aver fatto spengere quella passione che aveva, che avete distrutto sogni a causa dei vostri compiti giornalieri, a causa delle vostre interrogazioni che portano uno stato d’ansia, se non di panico, con attacchi nervosi agli studenti, che arrivati ad un certo punto mollano, si lasciano andare disinteressandosi della scuola e anche del loro futuro, o addirittura pensando al suicidio.

Ci sono 400 ragazzi morti all’anno, più di uno al giorno per colpa della scuola, e mi venite ancora a dire che il sistema scolastico è uno dei migliori al mondo…

Sì, lo era fino ad una decina di anni fa quando si cresceva la persona e non si guardava solo il risultato di un compito, ma ciò che manca al gruppo docente è l’empatia, è quell’elemento che fa diventare una persona un docente, ovvero un educatore che tiene ai ragazzi, che li capisce, li aiuta e li forma.

Sapete, c’è una sottilissima linea nel capire o non capire un concetto o un argomento: la mente si apre quando si apre l’apparato emotivo, questo sconosciuto.. I professori ci educano ai sentimenti? No, interessa solamente la valutazione della prestazione. Se invece si desse più importanza allo sviluppo emotivo, sono sicuro che tutti i ragazzi verrebbero a scuola con gioia e con il sorriso, non si lamenterebbero più di quei voti bassi perché avrebbero sviluppato l’autostima e la passione per quello che si fa..

La scuola ci educa ad essere dei dipendenti e ad essere dentro degli schemi scelti dallo Stato e rafforzati dalla società ignorante. Nessuno a scuola ci insegna ad essere migliori, ad essere degli imprenditori o dei liberi professionisti.

Noi studenti chiediamo che venga riformato il sistema scolastico incrementando materie fondamentali come l’educazione finanziaria e l’informatica, rinnovando completamente la didattica, organizzando numerosi incontri durante l’anno con esperti inerenti alle materie di indirizzo, favorendo un approccio multimediale e interattivo, incentivando i lavori di gruppo e dando priorità alla crescita individuale e collettiva dei ragazzi.

Alessandro Pase 3B