Omotransfobia: ddl Zan rinviato

Non si dovrebbe temere di dimostrare affetto in pubblico, eppure ancora oggi non tutti sono liberi di amare:

Aggressione omofoba a Trieste, l’attivista picchiato: “La violenza deve finire, episodi del genere sono intollerabili” (Trieste, 16/02/2021)

“Agente di polizia penitenziaria suicida a 56 anni: «Umiliato dai colleghi, gli dicevano che era gay»” (Bari, 18/02/2021)

Roma, due gay aggrediti in stazione: “Pestati perché ci baciavamo” (Roma, 26/02/2021)

Questi sono solo alcuni dei tanti episodi di violenza che quotidianamente si verificano nel nostro paese. Secondo i risultati dell’European Lgbti Survey 2020 (ricerca condotta su un campione di 140.000 persone appartenenti alla comunità lgbt+) il 62% degli intervistati evita di tenersi per mano, il 30% evita determinati luoghi per paura di discriminazioni o aggressioni e il 32% ha dichiarato di essere stato aggredito o attaccato almeno una volta nel corso dell’anno precedente alla ricerca. Inoltre secondo i dati di Gay Help Line, nel 2020 il numero di violenze e abusi è aumentato del 9%, ma per gli adolescenti fino al 68%. Per limitare avvenimenti simili è stata proposto un nuovo disegno di legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo: la legge Zan (la quale prende il nome dal suo primo firmatario, Alessandro Zan – deputato del partito democratico).

Che cos’è il Ddl Zan?

Esso è un disegno di legge che mira a punire chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione o violenza per motivi riguardanti il sesso (sesso biologico o anagrafico), il genere (qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso), l’orientamento sessuale (l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi) o l’identità di genere di una persona( l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione).

Cosa prevede?

  • Reclusione fino a 6000 euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione.
  • Reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza.
  • Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.
  • A rilevazione di dati statistici su politiche e progetti di contrasto e prevenzione da parte dell’Istat.
  • Lo stanziamento di 4 milioni l’anno per alcuni centri contro le discriminazioni per prestare assistenza legale, sanitaria e psicologica alle vittime di odio e discriminazione.
  • L’elaborazione di una strategia nazionale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni.
  • L’inserimento da parte delle scuole nella propria offerta formativa di programmi di sensibilizzazione a questo genere di discriminazioni.

Qual è il problema?

Dopo aver cominciato il processo legislativo in commissione Giustizia della Camera nell’autunno del 2019 e dopo essere stato approvato dalla Camera il 4 Novembre 2020, il disegno di legge Zan si è bloccato al Senato dopo che la Lega, ma anche le altre forze del centrodestra (Forza Italia e Fratelli d’Italia) hanno definito il provvedimento non prioritario, impedendo così l’avvio della discussione in commissione Giustizia. Tra gli oppositori di questa legge spicca il nome di Simone Pillon (politico italiano in quota Lega), il quale sostiene che una legge sulla omotransfobia permetterebbe alle coppie omosessuali di avere figli tramite maternità surrogata alla quale lui si oppone fermamente (a sua detta è una “pratica disumana”); in realtà, la legge Zan è volta solo ed esclusivamente a contrastare violenze e discriminazioni contro la comunità lgbt. Ancora non si sa quando sarà ripresa la discussione di questa legge in Senato ma speriamo che la situazione si risolva al più presto.

Correr Sveva e Mazzotta Greta IVG