Il tempo e la misura dell’anima in Petrarca

Per ciascun uomo ogni istante è soggettivo, o meglio, vige la “Distensio animae”, cioè la misura dell’anima. Significa che la durata di ogni momento non è dettata dallo scorrere delle lancette sul quadrante di un orologio, ma cambia continuamente con l’individuo stesso.

A velocissimi attimi di gioia si sostituiscono eterni momenti di dolore, dipende tutto dall’uomo, dalle sue emozioni e da come egli le colloca nel tempo.
Il tempo non è solo un riferimento continuo, ma anche la struttura portante della cultura e della poesia del Petrarca. La sua devozione religiosa e il timore del giudizio finale influiscono di gran lunga sulla visione e sulla percezione del tempo; crede, infatti, che ogni cosa sia soggetta al tempo Petrarca tramite le sue opere avvia un percorso evolutivo della concezione del tempo, che fino a quel momento, data l’influenza del clima medievale, era stata sempre attribuita ad un contesto religioso. Un esempio di autore con una mentalità tipicamente medievale è Dante Per Dante il momento centrale, “nel mezzo del cammin di nostra vita”, è il tempo provvidenziale; l’inizio del pellegrinaggio di Dante nell’aldilà, verso la salvezza, dal tempo all’eternità, è situato proprio in questo momento centrale della vita umana. Fin dai primi versi de “La Divina Commedia”, Dante esprime questo concetto provvidenziale del tempo, come kairòs, momento propizio e predestinato.
Per l’uomo medievale, dunque, il tempo, esattamente come lo spazio, non è una realtà tangibile né misurabile, ma unicamente catalogabile come espressione di un progetto divino prossimo ed insondabile.
L’uomo vive unicamente nel e per il presente, senza nessuna idea di progresso o di evoluzione. All'idea di futuro è legata solamente la certezza della fine del mondo.
Uno degli autori a cui Petrarca si ispira maggiormente nel corso della sua vita è Sant Agostino, particolarmente alla sua opera “Le Confessioni”, in cui viene esposto il processo di conversione del Santo. Secondo Sant’Agostino il tempo è una concezione derivante dalla religione, è eterno ed è stato creato da Dio, che si trova al di fuori di esso. non esiste tempo precedente la Creazione.

I concetti di passato presente e futuro esistono, solo e sempre, come presente nell’animo umano: nella memoria è il presente del passato, nell’attenzione il presente del presente, nell’attesa il presente del futuro; né futuro né passato esistono, se non come presente del passato e presente del futuro.
Tramite tutte queste influenze, quindi, Petrarca riesce a costruire una sua geografia orientando il mondo in funzione delle sue emozioni. Il processo di orientamento all’interno del suo mondo però è parecchio travagliato , essendo comunque lui un uomo del 1300 .
La soggettivizzazione del tempo e dello spazio sono delle tematiche che persisteranno nella letteratura e nella lirica successiva e si consolideranno delle tematiche che andranno a sottolineare l’importanza dell’Io all’interno delle opere letterarie. L’intervento di Petrarca all’interno dello sfondo della lirica del tempo può essere considerato quindi tra i più rivoluzionari.

Joyce Mapulanga, III C