Laila e Mariam, due donne afghane, sono nate in due contesti sociali opposti: la prima in una famiglia fortunata e felice, che le permette di studiare; la seconda da una relazione illegittima tra un uomo ricco e una sua serva, è una “bastarda”. Si troveranno a condividere lo stesso futuro, il matrimonio con il medesimo uomo. “Mille splendidi soli”, romanzo del 2007 di Khaled Hosseini, racconta la storia di queste due donne, una storia di amicizia, amore e speranza.
Lo sfondo del racconto, però, è ben diverso: Kabul e l’Afghanistan sono nel bel mezzo della guerra, spari e bombe esplodono ovunque, senza una logica, senza pietà. Ma, per Laila e Mariam, la guerra è anche e soprattutto tra le mura domestiche. L’uomo che le ha sposate, Rashid, è un uomo burbero e spietatamente violento. Considera le donne strumenti per la felicità e comodità della sua vita e non appena qualcosa non funziona, un’ira feroce lo invade e si accanisce contro le mogli.
L’autore del romanzo descrive questi momenti come estremamente concreti e reali, tanto da lasciare al lettore un senso di angoscia e impotenza. Ma ciò che rende questi momenti così veri è il fatto che, purtroppo, lo sono. Non abbiamo bisogno di andare fino in Afghanistan per sentire di donne maltrattate. Sappiamo bene che è un problema tangibile, basta ascoltare il telegiornale, ma spesso decidiamo di voltarci dall’altra parte e fingere che nulla stia succedendo.
In realtà il problema è molto più vicino a noi di quanto possiamo pensare. Ci sono persone, non solo donne, che quotidianamente lottano e affrontano la paura e il senso di colpa, sperando ogni giorno che oggi sia “una buona giornata”. Anche se non possiamo entrare in casa di tutte queste persone, possiamo fare qualcosa per aiutarle. Ad esempio essere disponibili con tutti coloro che, vicino a noi, chiedono aiuto, anche indirettamente; essere un rifugio per chi ha paura di parlare. Possiamo e dobbiamo sviluppare l’empatia, per fare in modo che chi soffre si senta capito e abbia il coraggio e la forza di fare quel passo avanti capace di far splendere di nuovo mille soli sulla sua vita.
Articolo di Verucchi Matilde
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