Energia nucleare in Italia

“Energia liberata durante le trasformazioni di nuclei atomici. Tali trasformazioni si hanno principalmente attraverso processi di fissione (su cui si fonda la tecnologia per la produzione di energia nucleare , nonché la bomba atomica) o di fusione (alla base dell’ energia prodotta dalle stelle e della bomba a idrogeno ).” Ciò provoca energia elettrica, che secondo gli esperti potrebbe considerarsi come pulita.

L’Italia, nonostante abbia vari sostenitori che credono nel potenziale dell’energia nucleare, non ha ancora introdotto questo tipo di energia nella penisola. Ma quali sono i vantaggi e svantaggi del nucleare, può essere veramente una fonte di energia rivoluzionaria e soprattutto pulita?
I pro del nucleare sono molteplici e molto validi. In primis la riduzione delle emissioni di CO2 e la riduzione da gas e petrolio per favorire l’ambiente e d’indipendenza da fonti di energia estere. Produzione di energia a basso costo dato
che una piccola quantità di uranio è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa mezzo milione di abitanti, attualmente nessun’altra fonte di energia ha un paragone tanto vantaggioso quanto il nucleare, oltre ciò il mantenimento degli impianti nucleari è molto più economico rispetto alle centrali a combustione. Una centrale nucleare per un funzionamento adeguato necessita di almeno 500-600 membri, ma anche più se la sede fosse di grandi dimensioni, ciò influisce positivamente sull’occupazione.
Nonostante le valide tesi positive che detiene l’energia nucleare, ci sono vari contro che frenano l’avanzata di questa fonte di energia in Italia. La gestione delle scorie radioattive rilasciate a momento della fissione è un processo molto delicato, e richiede parametri estremamente rigidi da rispettare, come la distanza dai centri abitati e le norme sul terreno stabile. Nell’ipotesi peggiore possibile, ovvero un incidente nella centrale, impatto sarebbe catastrofico e coinvolgerebbe una grande fetta di territorio, in grado di cambiare radicalmente un paese, come avvene a Chernobyl nel 1986. Infine, nonostante è considerata come energia pulita, non si può certamente definire rinnovabile, dato che gli elementi alla base della fissione, plutonio e uranio, hanno comunque bisogno di essere estratti.

Antonio Casaburi, III C