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“American Horror Story”. Recensione di Grazia Buttafuoco

“American Horror Story” è una serie antologia statunitense di genere horror, creata dal registra e produttore cinematografico Ryan Murphy.
La serie è articolata in nove stagioni che possono essere tranquillamente viste separatamente, in quanto, ogni stagione, presenta un trama diversa, in cui l’unico filo conduttore è il genere cinematografico, in questo caso quello horror.
Prima stagione Murder House:
La prima stagione, Murder House, è andata in onda per la prima volta, negli Stati Uniti, il 5 ottobre del 2011. Protagonista della vicenda è la famiglia Harmon, composta dallo psicologo Ben (Dylan McDermott), la moglie Vivien (Connie Britton) e la figlia adolescente, Violet (Taissa Farmiga). La famiglia, a seguito di un aborto spontaneo di Vivien e il tradimento del marito Ben decide di trasferirsi a Los Angeles. Appena arrivati a destinazione, i tre rimangono colpiti da una una splendida casa, venduta persino la metà del prezzo rispetto alle altre. La famiglia, quindi, stupita sia dalla bellezza dell’antica casa (costruita nel 1920 da Charles Montgomery), sia agevolati dal prezzo relativamente basso, decidono di acquistarla.
Fanno la conoscenza della vicina di casa, Costance (Jessica Lange) e della figlia Adelaide (Jamie Brewer), che sembra aver sviluppato un’ossessione per la casa e cerca in tutti i modi di intrufolarsi di nascosto tutte le volte che vuole; la governante Moira (Frances Conroy), che sembra non essere in buoni rapporti con Costance e Tate Langdon (Evan Peters), un giovane in cura con Ben.
Tuttavia, già dal primo giorno nella nuova casa, iniziano ad accadere vari fenomeni paranormali, che allarmarmano i nuovi proprietari, portandoli, nel corso della serie, alla scoperta di un oscuro segreto.
Secondo me, si tratta di una serie a cui bisogna dare più di una possibilità, non fermarsi ai primi episodi in cui appare più lenta, ma proseguire fino a metà, quando iniziano ad esserci i primi colpi di scena e la vicenda acquista più azione. Ryan Murphy, infatti, riprende un tema molto gettonato nei film e nelle serie horror, quello delle case infestate, per poi stravolgerli completamente, aggiungendo elementi innovativi.
Seconda stagione Asylum:
La seconda stagione, Asylum, è ambientata nel 1964 nel Massachusetts. Protagonista della storia è Suor Jude (Jessica Lange), un’ex cantante che prende i voti dopo aver compiuto alcune terribili azioni in passato e che dirige il manicomio criminale di Briarcliff. Suor Jude, però, non è la sola ad essere a capo del manicomio, infatti, la sua autorità viene, molto spesso, messa in discussione da tre importanti personaggi: il monsignor Howard, il Dottor. Arden, un uomo senza scrupoli che si diverte a sperimentare torture indescrivibili sui pazienti della scrittura e suor Mary Eunice (Lily Rabe), una donna tranquilla e gentile la cui natura benigna verrà travolta a seguito di una possessione demoniaca che la renderà uno dei maggiori antagonisti della vicenda e nemica di suor Jude.
All’inizio della storia, tutti, al Briarcliff, vengono sconvolti dall’arrivo di un nuovo paziente, un famigerato serial killer, accusato di aver ucciso la moglie, che finalmente è stato catturato dalle autorità: Kit Walker (Evan Peters), soprannominato Bloody Face, che scuoia e tortura brutalmente le sue vittime che, tra l’altro, sono tutte donne. Kit si professa innocente, smentisce l’uccisione della moglie, affermando, invece, che ella è stata rapita dagli alieni. L’arrivo del nuovo paziente sconvolgerà la “quiete”, se così possiamo chiamarla dell’istituto di Briarcliff, che vedono nel pericoloso Bloody Face, quasi una celebrità. Tra questi, vi è anche Lana Winters (Sarah Paluson), una giornalista che si introdurrà di nascosto nel manicomio per intervistare Kit, ma, sfortunatamente, verrà scoperta e fatta ricoverare da Suor Jude, a causa della sua omosessualità, considerata all’epoca come una malattia mentale da curare.
Questa seconda stagione si mostra all’altezza del successo della prima. Anzi, è stata persino più apprezzata dal pubblico, che la ritiene la stagione migliore.
A mio parere, Asylum, è sicuramente una delle stagioni più riuscite di American Horror Story e l’ambientazione cupa del manicomio, contribuisce a rendere la stagione spaventosa ed ansiogena. Tuttavia, ho trovato la trama una grande calderone di sottotrame mischiate tra loro. Per esempio, non ho apprezzato l’introduzione degli alieni, l’ho considerata un’apparizione superflua che non ha fatto altro che appesantire ancora di più la trama già ricca di sé (tra serial killer e possessioni demoniache) senza nessuna conclusione. Infatti, alla fine della stagione, non è stato spiegato effettivamente lo scopo degli alieni all’interno della serie e non si sa se verrà spiegato nelle stagioni successive.
Terza stagione Coven:
Nella terza stagione, Coven, protagoniste sono le streghe dell’accademia Robichaux, diretta da Cordelia Goode (Sarah Paluson), a New Orleans. Tra queste vi è Zoe Benson (Taissa Farmiga), una vedova nera, Madison Montgomery (Emma Roberts), con capacità telecinetiche, Queenie (Gabourey Sidibe) bambola voodoo, e Nan (Jamie Brewer) in grado di leggere la mente. Oltre alle streghe dell’accademia vi sono altri personaggi che hanno un ruolo importante nella serie, tra cui: Kyle Spencer (Evan Peters), interesse amoroso di Zoe.
Kyle muore e viene riportato in vita da Zoe e Madison, a causa dell’incidente causato da quest’ultima per dare una lezione ai suoi stupratori; un’altra strega di New Orleans è Misty Day (Lily Rabe), col potere della resurrezione, che inizialmente viene bruciata al rogo, vista la sua natura di strega, ma poi resuscita grazie al suo potere; Fiona Goode (Jessica Lange), una strega avida di potere, la suprema della congrega di New Orleans (quello di suprema infatti è il massimo potere a cui una strega può aspirare) e madre di Cordelia che, nel corso della serie, cerca di scoprire chi sarà la prossima suprema tra le ragazze, così da ucciderla affinché non prenda il suo posto; Marie Laveau (Angela Bassett), strega voodoo e acerrima nemica di Fiona che creerà non pochi problemi.
Le ragazze e Cordelia dovranno cercare di fronteggiare da una parte, la potente Marie Laveau; dall’altra, mettere fine ai piani di Fiona e alla fine, sottoporsi alla prova delle sette meraviglie per decretare la nuova suprema.
Questa stagione, sinceramente, è quella che mi è piaciuta meno e che trovo un po’ sopravvalutata. L’horror è quasi del tutto assente, tranne qualche elemento splatter e, sicuramente, se paragonata alle due stagioni precedenti, Murder House e Asylum, Coven non sembra poi così bella.
Ho apprezzato invece, l’ambientazione della serie a New Orleans e ho trovato l’accademia molto bella esteticamente. Inoltre, negli ultimi episodi la serie sembra migliorare notevolmente e anche la conclusione è stata coerente con la trama.
Quarta stagione Freak show:
Nel 1952, in Florida, Elsa Mars (Jessica Lange) è a capo di un freak show composto da Jimmy Darling (Evan Peters), un ragazzo con un problema alla mani, tanto da essere definito “con le mani di aragosta”, Suzi, una donna senza gambe, Eve, una delle donne più altre che si possano mai incontrare, Meep, che stacca a morsi la testa degli uccelli, Ma Petite la donna più piccola del mondo e Ethel (Kathy Bates), la donna barbuta e madre di Jimmy.
La cittadina di Jupiter viene sconvolta da un caso di omicidio, la morte di una madre e la conseguente accusa delle due figlie, le gemelle siamesi Bette e Dot Tattler (Sarah Paluson). Elsa, venendo a conoscenza della notizia, si reca nella clinica dove sono state portate le ragazze dopo la morte della madre, per cercare di convincerle a partecipare allo show, entrando nel loro circo. Oltre alle due ragazze, arrivano altre persone disposte ad unirsi al circo, ma in particolare ci concentriamo su Maggie Esmeralda (Emma Roberts), una medium e Stanley (Denis O’Hare) che, sotto mentite spoglie, cercano di rubare un freak per poi venderlo ad un museo. La situazione, però, già non una delle migliori sia a causa dei nuovi arrivati, sia a causa dei sospetti che la gente nutre verso i cosiddetti “mostri”, viene peggiorata da un serial killer che si aggira nella città, il clown Twisty e da colui che diventerà il suo complice, Dandy (Finn Wittrock), un ragazzo sciocco e viziato.
Questa stagione si prospettava inizialmente abbastanza noiosa, ma poi ha avuto una grande ripresa nella seconda parte e soprattutto nel finale lieto, se così lo si può definire.
Quinta stagione Hotel:
L’Hotel Cortez, principale ambientazione di questa quinta stagione, è popolato dagli affetti, una sorta di vampiri che si nutrono di sangue umano e i fantasmi di coloro che morirono lì dentro con un conto in sospeso. Tra questi, spicca tra tutti la contessa (Lady Gaga), anche lei infetta, trasformata intorno al 1926 da Rodolfo Valentino (Finn Wittrock) e Natacha Rambova (Alexandra Daddario), entrambi ex amanti della donna.
Altri importanti personaggi sono Sally (Sarah Paulson), fantasma e tossicodipendente, uccisa da Iris (Kathy Bates), receptionist dell’hotel, dopo che aveva venduto della droga al figlio Dovovan (Matt Bomer) (è stato poi trasformato dalla contessa e abita nell’hotel); Liz Taylor (Denis O’Hare), donna transessuale che lavora nell’Hotel da quando la contessa l’ha aiutata ad accettarsi. Infine, ma non meno importanti, James Patrick March (Evan Peters), ex marito della contessa e serial killer degli anni 20. Sadico e senza scrupoli, si diverte nell’uccidere i modi fantasiosi le sue vittime. Fa costruire appositamente l’Hotel per torturarle e poi disparsi del corpo in appositi scivoli, così da non attirare voci indiscrete.
Alla fine, però, viene scoperto dalla polizia e per non farsi catturare si uccide insieme alla sua assistente di fiducia, la signora Evers. Entrambi restano come fantasmi nell’Hotel.
Nel 2015, John Lowe (Wes Bentley), cacciato di casa dalla moglie a causa delle scomparsa del figlio nel 2010, si trasferisce all’Hotel Cortez perché crede che ospiti il famigerato Killer dei dieci comandamenti, i cui omicidi hanno sconvolto la quiete della città di Los Angeles. John cercherà di scoprire a chi risalgono questi omicidi, per poi scoprire una spiacevole ed inaspettata verità.
La stagione, a mio parere, risulta un po’ confusionaria a causa dei numerosi flashback tra il 1925, il 2010 ed altri per raccontare la storia dei personaggi. Penso che sia stato fatto un buon lavoro nella caratterizzazione dei personaggi, specie in quello di Liz Taylor e nel suo percorso di accettazione. Inoltre, anche la struttura dell’Hotel appare curata nei minimi particolari.
Sesta stagione Roanoke:
Nel 2015, va in onda il documentario My Roanoke Nightmare, dove Matt (Dominic Banks), Shelby (Sarah Paulson e Lily Rabe) e Lee (Angela Bassett e Adina Porter), sorella di Matt, raccontano la loro terribile storia e le vicende che hanno dovuto affrontare nella casa colonica di Roanoke. Dopo che Matt e Shelby si trasferiscono iniziano ad accadere una serie di fenomeni paranormali ed insoliti. Una volta che Matt parte per un viaggio di lavoro, sarà Lee a trasferirsi nella casa e a sorvegliare la donna, nonostante non siano in buoni rapporti, dopo che quest’ultima è rimasta sconvolta da un’incidente accaduto nella piscina della casa. Gli eventi violenti e disastrosi continueranno ad accadere per tutta le serie, fin quando, tra gli attori che interpretano Matt, Shelby, Lee ed altri personaggi del documentario e i veri protagonisti della storia, non ne resterà nessuno, spazzato via della furia della colonia di Roanoke, composta dalla Macellaia e il suo seguito che vogliono a tutti i costi mandare via gli intrusi dal loro territorio.
Questa è forse la stagione più paurosa della serie, con atmosfere cupe e buie, mostri e omicidi violenti. Nonostante ciò, non ho apprezzato molto questo nuovo metodo di raccontare la storia tramite dei documentari. Nella prima parte, la serie risulta interessante, ma durante la metà inizia ad essere noiosa, per poi riprendersi nella scena conclusiva.
Settima stagione Cult:
Dopo l’elezione di Trump come presidente degli USA, l’otto novembre 2016, Ally Mayfair-Richards (Sarah Paulson) è profondamente spaventata a causa della sua famiglia omo-genitoriale e molte delle sue fobie, tra cui quella dei clown e quella di piccoli buchi stretti ritornano a perseguitarla, nonostante prima avesse imparato a controllarle grazie ad un adeguato supporto psicologico. Da quel giorno Ally, inizia a credere seriamente di essere pazza e inizia a vedere cose riguardanti le sue fobie da tutte le parti.
Nel frattempo, invece, Kai Anderson (Even Peters) è estremamente contento per l’elezione di Trump e decide di candidarsi come consigliere comunale, basando la sua politica esclusivamente sulla paura, l’unica emozione fondamentale, secondo lui. Tuttavia, la sua candidatura viene bocciata e, assetato di potere e vendetta, Kai decide di formare una setta insieme ad altre persone che si sentono umiliate e che come che lui, desiderano vendetta. Il tema di questa stagione è uno tra i più particolari, visto che si discosta dagli altri temi delle stagioni precedenti e più gettonati nell’horror (la casa infestata, il manicomio, l’hotel, il circo degli orrori). Questa stagione, secondo me, a differenza delle altre, si conferma più come un horror psicologico.
Ottava stagione Apocalypse:
L’ottava stagione è un crossover tra la prima stagione, Murder House, e la terza, Coven. Ritroviamo Micheal langdon (Cody Fern), l’anticristo, nato nella Murder House nel 2011, a seguito di uno stupro fatto da Tate (un fantasma) verso Vivien Harmon. Micheal, fin dalla tenera età, inizia a mostrare i primi segni di pscopatia, commettendo vari omicidi insabbiati da Costance, la nonna. La condizione di Micheal non fa che peggiorare e diventa ancora più malvagio, così, Costance si suicida nella casa, per sottrarsi dalle grinfie del nipote. Il giovane viene poi trovato da Anton Lavey e con una messa nera viene riconosciuto da Satana come suo figlio. Decide di lasciare la Murder House e trasferirsi con la satanista Miriam Mead (Kathy Bates), che considererà come una vera madre.
L’obiettivo di Micheal è quello di scatenare l’apocalisse, così nel 2017 entra a far parte di un’accademia per giovani stregoni, distinguendosi immediatamente per le sue eccezionali doti magiche. I capi delle scuola riconoscono in lui il potere dell’Alpha, lo stregone più potente che sia mai esistito, persino più forte della suprema. Per riconoscerlo effettivamente come Alpha, però Micheal dovrà praticare la prova delle sette meraviglie, quindi il consiglio degli stregoni convoca la suprema Cordelia per avere il permesso di effettuare la prova. Micheal dimostra le sue grandi capacità di stregone riportando in vita Madison Montgomery e Queenie (rimasta intrappolata nell’Hotel cortez). Così, Cordelia acconsente ad effettuare la prova, vedendo in Micheal una nuova speranza. Tuttavia, modifica una delle prove delle sette meraviglie, la discesa all’inferno, chiedendo a Micheal di riportare anche Misty day, rimasta intrappolata lì tempo fa. Superata la prova, Micheal diventa il nuovo supremo, ma Cordelia capisce che in lui c’è qualcosa di oscuro e manda Madison Montgomery alla Murder House per sapere delle informazioni sul passato del ragazzo. Lì scoprono una scioccante verità: nella casa è presente l’energia di Satana che ha controllato la mente di Tate affinché compiesse azioni malvagie e stuprasse Vivien per far nascere l’anticristo. Le streghe, appresa la spiacevole notizia, si trovano in difficoltà, anche perché Micheal è oramai diventato il nuovo supremo e gode di grandissimi poteri.
Fortunatamente, all’accademia Robichaux, arriva una nuova potente strega Mallory (Billie Lourd), che supera la prova delle sette meraviglie. Cordelia allora condanna i satanisti, tra cui Miriam Mead, al rogo. Micheal, non sapendo come scatenare l’apocalisse si unisce alla cooperativa, formata da un gruppo di persone che possiedono delle bombe nucleari, quindi decide di usare le bombe e non il suo potere per scatenare la fine del mondo e fa costruire degli avamposti per ospitare poche persone. Micheal irrompe dell’accademia per streghe e uccide tutte, per vendicarsi.
Le uniche che si salvano sono Cordelia, Mallory, Madison, Myrtle (Frances Conroy) e Coco (Leslie Grossman). Cordelia riconosce che Mallory possiede un potere in grado di fermare l’apocalisse, ma che non è ancora pronta, quindi con un incantesimo modifica l’identità della possibile futura suprema e di Coco, affinché non vengano riconosciute da Micheal e non si ricordino della loro vita da streghe e le manda all’avamposto tre. Nel 2020 la cooperativa lancia le bombe che devastano il mondo e alcune persone scelte si recano nell’avamposto tre dove rimangono per un lungo periodo fino all’arrivo di Micheal pronto a salvare alcuni di loro prescelti per ripopolare il mondo. Arrivano anche Madison, Cordelia e Myrtle pronte a sfidare e sconfiggere Micheal con l’aiuto di Mallory e Coco.
Questa stagione è stata una delle mie preferite. Ho apprezzato il crossover tra murder house, una delle mie stagioni preferite e coven, che mi era piaciuta meno. In questo modo, ho anche avuto la possibilità di rivalutare coven. Mi è piaciuto, in particolare, il collegamento tra le due stagioni, visto che le altre hanno una trama a sé, tranne per qualche piccolo richiamo ad altre stagioni, e il crossover, anche se per una breve scena, con Hotel, la quinta stagione. La stagione può risultare un po’ confusionaria, se non si presta attenzione e si rischia di perdere alcuni pezzi importanti della storia.
Nona stagione 1984:
Nel 1984 cinque amici, Brooke Thompson (Emma Roberts), Xavier Plympton (Cody Fern, Montana Duke (Billie Lourd), Chet Clancy (Gus Kenworthy) e Ray Powell (DeRon Horton), decidono di passare una vacanza al Camp Redwood che è stato appena riaperto dopo essere stato chiuso perché luogo di omicidi avvenuti nel 1970.
Nel Camp fanno la conoscenza di Margaret Booth (Leslie Grossman), direttrice del luogo e l’infermiera Rita (Angelica Ross). Nel mentre, Benjamin Richter (John Carroll Lynch) soprannominato Mr. Jingles, serial killer che ha compiuto diversi omicidi anni prima a Redwood, scappa dal manicomio per ritornare nel Camp.
Tuttavia, mr. Jingles non è l’unico assassino che si aggira per Camp Redwood, ma vi è un altro ricercato killer, Richard Ramirez (Zach Villa), soprannominato il Night stalker, che aveva precedentemente attaccato Brooke nel suo appartamento per poi, dopo essere stato
messo in fuga dall’arrivo della polizia, giurarle che l’avrebbe cercata e uccisa in qualsiasi luogo sarebbe andata. I ragazzi, quindi si trovano a passare quelle che dovevano essere le loro vacanze estive, con ben due assassini che circolano liberi. Nessuno di loro è al sicuro e qualcuno non è chi dice di essere.
Questa nona stagione è una delle più sottovalutate, sicuramente non tra le più spaventose, anzi, oltre agli assassini, gli elementi che richiamano il genere horror sono davvero pochi.
Attualmente, stanno girando la decima stagione che si presume uscirà intorno alla fine del 2021. È stato svelato da Ryan Murphy che il tema principale di questa stagione sarà il mare e le sue creature (che parli di sirene? Non è stato ancora confermato). Inoltre in una sola stagione ci saranno due storie, una ambientata al mare e una sulla spiaggia (come richiamo al titolo che sarà Double Feature). Sempre inerente al mondo di AHS, Murphy sta lavorando ad un nuovo spin-off dal nome “American horror stories” in cui ritorneranno alcuni volti già conosciuti, come Taissa Farmiga e ogni puntata racconterà una storia horror a parte. È già stato confermato che in due episodi vedremo il ritorno della Murder House. L’uscita è prevista per il 2022.

Grazia Buttafuoco, III I