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Palermo. Neonata positiva al Covid-19, abbandonata in ospedale. Scarcerata la madre

Il 12 ottobre 2020, la bambina, di soli quattro mesi, era stata accompagnata da una donna, di origini rumene, all’ospedale di Palermo. Quest’ultima aveva dichiarato ai medici del pronto soccorso di essere la zia della piccola che versava in critiche condizioni di salute.

La neonata, dopo l’effettuazione del tampone, era risultata positiva al Covid-19 e, di conseguenza, era stata ricoverata nel reparto di malattie infettive insieme alla zia, risultata negativa, la quale, dopo poche ore dal ricovero, aveva lasciato l’ospedale, abbandonando di fatto la bimba.
Una volta che le condizioni di salute della bimba erano migliorate, i medici dell’ospedale hanno tentato invano di contattare la presunta zia, attraverso il numero lasciato al triage. Dopo vari tentativi, i sanitari riuscirono a mettersi in contatto con un’altra donna, anche lei rumena, la quale si definiva come un’altra zia della neonata. Questa, due giorni dopo, si era presentata all’ospedale di Palermo per riprendere la bimba, pronta per essere dimessa. La donna era, però, risultata positiva al covid-19 ed era stata costretta dai medici al ricovero, secondo le procedure di isolamento.
Erano perciò partite le ricerche per rintracciare le due parenti della bambina, entrambe cittadine dell’Est Europa e residenti stabilmente nella città di Palermo.
Della vicenda si erano occupate la procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori e quella ordinaria, mentre la piccola, in buone condizioni, era stata momentaneamente affidata al direttore sanitario, nell’attesa di sviluppi delle indagini.
Dopo alcune settimane di attenta analisi della documentazione, la Polizia di Stato è riuscita ad identificare la madre della bambina. Quest’ultima era stata tratta in arrestato per l’abbandono di minori il 15 dicembre a Catania ed era stato subito avviato il processo. Secondo gli inquirenti, la madre avrebbe affidato la figlia alle cure di alcuni parenti, per poi sparire. L’indagata avrebbe in seguito chiamato un ufficio del Comune, per informarli di essere rimasta bloccata in Romania, in seguito alla morte di una sorella. L’idea degli inquirenti è stata immediatamente confutata dalla Procura della Repubblica, la quale aveva sottolineato che la telefonata non sarebbe stata effettuata dalla Romania, ma da Catania. Da ciò, la Procura ne ha conseguito che la reale intenzione della madre fosse quella di abbandonare la piccola.
Però, questo pensiero è stato smentito dalla Difesa della donna, la quale sostiene che la madre sarebbe stata costretta a tornare nel suo paese di origine a causa della morte della sorella, alla quale erano affidate le cure degli altri quattro figli della donna.
L’indagata, però, era rimasta bloccata nel Comune a causa delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria. Inoltre, la madre della bambina abbandonata aveva dimostrato come, nei mesi in cui si trovava in Romania, avesse provato più volte a contattare l’ospedale, per riprendere la bambina. Dunque, l’accusa di abbandono di minore è caduta, poiché la piccola era stata lasciata alle cure dei parenti. Il Tribunale del Riesame, dunque, ha disposto la scarcerazione della donna.

Claudia Petronio, III I