Make-up: less is more

di Sofia Borla, 3A classico

Instagram è senza ombra di dubbio uno dei social media più scaricati e più utilizzati del momento; tra i post dedicati ai più svariati argomenti, dai paesaggi al cibo allo sport, si trovano anche i numerosissimi video dedicati al make-up, una vera e propria arte, che raccoglie milioni e milioni di appassionati in tutto il mondo. Questo fenomeno, esploso da ormai qualche anno, ha creato un grande numero di influencer, lavoratori nel mondo del web: i beauty guru. Non è raro trovare, tra i post consigliati dallo stesso Instagram, brevi video, nei quali uomini e donne, semplicemente appassionati di estetica o truccatori a tutti gli effetti, si cimentano in diversi tipi di trucco, illustrando brevemente i passaggi e i prodotti utilizzati nella preparazione; questi semplici filmati hanno riscosso un successo enorme ed inaspettato, basti pensare al grande pubblico che i beauty guru sono riusciti ad attirare nelle proprie pagine sui social: uno tra i più famosi, l’americano James Charles, conta circa 27 milioni di followers solo su Instagram.

Durante il 2020, l’anno della pandemia, la quarantena ha portato all’ambito del make-up un’attenzione ancora maggiore, ed è proprio in questa occasione che si è verificata una vera e propria rivoluzione; tutto è partito dalla moda del “foxy eyes”, un particolare tipo di trucco in grado di allungare incredibilmente la forma degli occhi: ad ispirare questa nuova consuetudine sono state soprattutto le modelle da passerella, che sfoggiavano fieramente questo make-up effetto lifting (ovvero, che tende ad alzare otticamente sopracciglia, occhi e zigomi). 

Si è poi diffusa l’usanza di puntare ad una base viso più luminosa, ottenendo la cosiddetta “glass skin” abbandonando i pesanti mascheroni di fondotinta opaco, tanto in voga negli anni passati.

Anche la moda del contouring pesante (una tecnica basata su colori chiari e scuri, che permette di snellire e modificare otticamente la forma del viso) è stata sostituita dalla leggerezza e sobrietà del contouring in crema, più sfumabile e naturale.

Tutti questi processi hanno portato ad una nuova forma di make-up, più portabile e meno pesante: a questa situazione si adatta perfettamente il detto “less is more”, letteralmente “meno è di più”, che illustra precisamente come, per potersi valorizzare, non sia necessario eccedere e stravolgere la propria identità con il trucco, ma puntare sui propri pregi minimizzando i difetti.

Proprio su Instagram e su Tiktok, in questi giorni, girano parecchi post che fanno riflettere su questo cambiamento: per esempio, diversi beauty guru hanno mostrato in brevi video le differenze tra i make-up realizzati nel 2016, periodo nel quale i pesanti trucchi ispirati alle sorelle Kardashian avevano conquistato il web e i tanti appassionati, e quelli portati nel 2020, caratterizzati da toni pescati, luminosità e semplicità.

Come si è sempre detto, le mode passano: tuttavia è bello notare come queste possano essere stravolte da un momento all’altro, portando a nuove tendenze non necessariamente più elaborate; abbiamo assistito ad un graduale ritorno alla naturalezza, che sembra piacere a moltissimi.

Il trucco rimane però una forma d’arte, e ognuno di noi ha il diritto di indossare ciò che lo fa stare meglio e lo rappresenta appieno, indipendentemente dal fatto che questo sia un make-up opaco e pesante o uno semplice e luminoso.