LA RICERCA DI MACCHINE INTELLIGENTI

Già nell’Ottocento iniziarono a svilupparsi i primi sitemi di calcolo basati su schede perforate in base al codice binario, che hanno il loro capostipite nella macchia analitica progettata da Charles Babbage nel 1837, considerata il primo calcolatore in quanto dotato di un’unità di memoria e di un’unità di calcolo. Negli anni Trenta del Novecento si concretizzarono i primi sistemi elettronici che aprirono la strada al computer, inizialmente concepito come una calcolatrice superveloce. Nel 1937 il matematico inglese Alan Turing, ritenuto il padre dell’informatica, inventò la Macchina di Turing, ideata come modello di calcolo automatico che può essere sviluppato da un elaboratore. Nel corso della seconda guerra mondiale Turing partecipò alla costruzione di enormi calcolatori per decifrare i messaggi della macchina tedesca Enigma, usata dai nazisti per criptare le loro comunicazioni. Nel 1939 il tedesco Konrad Zuse realizzo lo Z1, la prima macchina elettromeccanica per l’elaborazione dei dati controllata da un nastro perforato e funzionante in base al codice binario. Nello stesso anno venne creata l’ABC, la prima macchina digitale totalmente elettronica: il computer. Nel 1946 nacque l’ENIAC (Electronic Numerical Integrator and Computer),  grazie a John von Neumann, come calcolatore a schede perforate capace di Elaborare migliaia di informazioni al minuto. Nel 1950 il test di Turing introdusse un nuovo criterioper determinare se la macchina fosse in grado di svolgere ragionamenti tipici della mente umana; è la premessa dell’intelligenza artificiale, cioè la capacità di un sistema tecnologico di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici della mente e delle abilità umane. 

Francesco Napoli, V DSA