Genocidio degli armeni: il primo del XX secolo

Genocidio degli armeni: il primo del XX secolo

Il 24 Aprile gli armeni ricordano il genocidio attuato dall’impero ottomano tra il 1915 e il 1917. In questa tragedia semisconosciuta si stima persero la vita da un milione a 1.500.000 armeni. Il genocidio non è mai stato ufficialmente riconosciuto dalla Turchia, che ancora cerca di sminuirne la portata.

Già dall’inizio del Novecento nell’impero ottomano la  popolazione armena veniva vista come una minaccia, in particolare dai “Giovani Turchi”, un movimento progressista che era riuscito a prendere il potere con un colpo di stato nel 1909. Questi pensavano che gli armeni potessero allearsi con i russi, e avevano già compiuto alcune stragi di minore entità negli anni precedenti, ma la legittimazione del genocidio avvenne il 29 Maggio 1915, fu approvata la cosiddetta “legge Tehcir”, che autorizzava la deportazione degli armeni. In seguito il governo autorizzò pure l’espropriazione e la confisca dei beni mobili e immobili degli armeni, che vennero vendute o date a musulmani turchi. Molti armeni deportati vennero costretti a marciare nel deserto siriano fino a che non fossero morti, di fatto le prime “marce della morte”, che diventeranno famose con il nazismo.

Il genocidio terminò nel 1917, dopo l’eliminazione di tre quarti degli armeni nell’impero ottomano e fu il primo dei grandi genocidi del Novecento, seguito dallo sterminio degli ebrei nella Seconda Guerra Mondiale e quello dei tutsi in Ruanda negli anni ’90.

Stefano Cerino 2c