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“Unico ambiente in cui non ho percepito diseguaglianze è la scuola” – Intervista a una mamma

“Unico ambiente in cui non ho percepito diseguaglianze è la scuola”

Intervisto mia mamma, Stefania Stefanoni, titolare di una ditta di informatica, giornalista pubblicista.

Che cosa significa secondo te l’articolo 3 della Costituzione?

L’articolo 3 pone l’accento sul principio di uguaglianza tra tutti i cittadini, assumendo tale principio come un diritto fondamentale. Per spiegarlo bisognerebbe sviscerare il significato di ogni parola presente nel testo, prima tra tutte la parola “cittadino”: dovremmo ricordarci infatti che il cittadino è colui che é parte attiva della vita sociale e politica della città; come tale dunque non ha solo diritti, ma anche doveri nei confronti della società in cui vive; credo che molti se lo dimentichino troppo spesso.

L’articolo prosegue con … “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali”; nella tua vita, fino ad ora, hai mai avuto l’impressione che ci  fosse una di tali disuguaglianze?

Nella mia esperienza personale l’unico ambiente in cui non ho percepito un trattamento diverso a seconda della lingua, del sesso, della religione e soprattutto delle condizioni sociali di appartenenza è stata la scuola: spingendomi oltre, oserei dire che le scuole statali di ogni grado siano state l’unico mondo in cui sia valso solo il principio della meritocrazia, senza fare distinzioni tra gli alunni. Chi studiava veniva promosso, chi non studiava si ritrovava a ripetere l’anno, nonostante fosse magari il figlio di un personaggio di spicco della società genovese.  

Sul mondo del lavoro invece secondo te quali tra queste distinzioni si incontrano più facilmente?

Forse sono stata fortunata ma non ho visto distinzioni di razza, di religione o di sesso: ho notato invece piuttosto spesso, più che distinzioni, favoritismi nei confronti di parenti, conoscenti, amici, senza badare alle reali capacità richieste dal ruolo che si doveva ricoprire.    

Le donne secondo te subiscono disparità nel trattamento in ambito lavorativo?

Purtroppo è ancora radicato nella società, nonostante i grandi passi fatti in avanti, il concetto che la donna non sia pari all’uomo e che debba occuparsi soprattutto della casa e dei figli: per fare un piccolo esempio, anche a casa mia , quando ero ragazza ho dovuto puntare  i piedi perché anche i miei fratelli, due maschi, mi aiutassero a sparecchiare e lavare i piatti, sostenendo  che avevamo tutti e tre gli stessi diritti e gli stessi doveri .Credo inoltre che per arrivare a ricoprire un posto di prestigio in un’azienda una donna debba faticare dieci volte di più rispetto a un uomo che rivesta lo stesso ruolo . Il principio dell’uguaglianza dei diritti  deve dunque essere sostenuto con forza nella famiglia, per poi diffondersi nella società.

 

L’articolo sostiene che sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione dei cittadini all’organizzazione sociale economica e politica. Che cosa ne pensi?

Penso che questa parte dell’articolo stia cadendo nel dimenticatoio: quando ero adolescente lo Stato aveva più riguardo per la persona umana.  Ho sempre pensato che la società debba fare di tutto per tutelare soprattutto i bambini, senza distinzioni di alcun tipo, garantendo loro una vita serena e pari a quella dei loro coetanei; quando ero piccola c’erano famiglie agiate e meno agiate, ma mi sembra che ci fossero più iniziative concrete da parte del Comune e  dello Stato per garantire anche ai meno fortunati la possibilità di prender parte alla vita sociale , politica e, perché no, anche sportiva, della città in cui vivevano.

Lorenzo Passerini