Ci chiamano Millenials

Ci chiamano Millenials, ma come fanno di solito confondono tutto quello che riguarda il nostro mondo.

Noi nati dopo gli anni 2000 siamo la generazione Z mentre i Millenials per definizione sono i ragazzi nati dal 1981 al 1996, ma per loro siamo tutti Millenials perchè nati intorno all’inizio del millennio.

Secondo me non lo fanno con cattiveria, ma con approssimazione, con convinzione che tutto quello che ci riguarda non meriti la loro attenzione, nulla o molto poco del nostro mondo è meritevole della loro considerazione.

Vi faccio alcuni esempi? Pensate che il mio giudizio sia troppo crudo? Vediamo se succede anche voi …

  • Avete mai provato a parlare dei nostri video giochi?

Non è sindacabile che i nostri videogiochi rasentino la perfezione, hanno una giocabilità e una grafica che sembra di star a giocare con le immagini in 4k delle nostre TV. Eppure se parli con loro, ti diranno che erano meglio le loro console, con giochi che avevano al massimo due “stecchette” ai lati dello schermo che dovevano cercare di colpire un pallina, simulando due giocatori di tennis in un improbabile campo tutto nero…

  • Avete mai provato a parlare di Calcio con loro?

Chi non conosce oggi giocatori come Messi, C.Ronaldo, Neymar, giocatori che hanno vinto maree di trofei, sia con i loro club che personalmente come il “Pallone d’Oro”, ma se parli con loro tutto questo non basta.

Loro hanno vissuto il vero Ronaldo, il fenomeno. Hanno visto Maradona, Platini, Falcao, Van Basten, giocatori indiscutibili nel loro valore.

  • Avete mai provato a parlare di motori, di macchine?

È indiscutibile che le autovetture attuali, sfruttino al meglio le tecnologie presenti per rendere l’esperienza di guida comoda e sicura a massimi livelli, ma se parli con loro, erano meglio le vetture di prima, quelle che non si rompevano mai e seppure lo facevano, con 30 mila lire ancora ce la facevi a ripararle. Chi di loro ama la velocità ci parla delle loro Golf 16V-Uno Turbo-Peugeottino 1900, altrimenti cominciano a inneggiare a improbabili finestrini a compasso e delle due levette poste tra i due sedili (accensione ed aria) delle loro Fiat 500, o delle leve del cambio poste in alto sul cruscotto delle loro Renault 4 e dei loro viaggi improbabili senza aria condizionata.

  • Infine, avete mai provato a far sentire loro la musica che ascoltiamo?

Si potrebbe scrivere un libro sui loro giudizi: “la nostra musica non ha senso”, “tutti possono cantare con l’aiuto dell’elettronica”, “non esistono più i cantautori seri”, “ma sono solo canzoni tristi” e potrei aggiungerne all’infinito. Loro, loro che poi li senti cantare canzoni di Toto Cutugno, Ricchi e poveri.

Sono così, il loro mondo è stato migliore del nostro, loro si divertivano più di noi, loro vivevano più di noi come se noi non fossimo il risultato delle loro esperienze.

Loro sono così, sono quelli che ci strappano il joypad di mano e che rivendicano 4 ore alla settimana di utilizzo delle nostre console per fare tornei con i loro amici.

Loro sono così, stanno davanti alla tv a vedere tutto quello che riguarda i nostri campioni e li senti strillare e inneggiare ad ogni azione dei nostri beniamini.

Loro sono così, fanno di tutto per acquistare l’ultima macchina uscita con il top di gamma dell’elettronica all’interno.

Loro sono così, ascoltano le ultime playlist su Youtube con i nostri cantanti preferiti quando non ci siamo.

Sono buffi non cattivi, sono teneri non fastidiosi, loro sono i nostri “Matusa” i nostri genitori che con tutti i loro difetti, hanno nella loro testa il dovere costituzionale di lamentarsi e giudicare in negativo tutto ciò che ci riguarda, e a noi piacciono così, proprio così come sono.

Edoardo Filippetti 4E