Recensione del docufilm “Famoso”

Il film-documentario “famoso” è basato sulla narrazione della vita e del successo del cantante di fama internazionale “Sfera Ebbasta”. L’inizio del film riporta all’infanzia del rapper, un’infanzia molto difficile e tormentata dovuta alla povertà della famiglia e alla morte del padre, accaduta quando Sfera aveva solo 7 anni. Il rapper fin da piccolo ha sempre sognato di diventare un cantante famoso e forse questa fame e voglia di diventarlo lo ha portato ad essere ciò che è ora. Nel periodo delle medie veniva spesso preso in giro per il suo modo di vestire e di atteggiarsi, definito da lui stesso stile da “repperino”, lui però se ne fregava e viveva la sua vita senza farsi influenzare da niente e da nessuno. All’età di 17 anni cominciò a pubblicare le sue prime canzoni su un sito dove a quei tempi non si pagava per condividere i propri progetti, i primi anni non furono un vero e proprio successo per Sfera, pochissimi ascolti e recensioni negative. La svolta avvenne all’età di 20 anni quando il giovane rapper cercando di scavalcare dei cancelli per entrare ad un concerto, incontrò un altro ragazzo con la stessa intenzione, i 2 dopo essere stati cacciati dal locale decisero di andare a cena ad un mc Donald e lì, in un fast food, stava avendo inizio la storia della trap italiana. Da quel giorno Gionata (Sfera) e Paolo (Charlie Charles) presero una decisione: ogni weekend si incontravano nello studio di Charlie, il producer quindi colui che produce le basi delle canzoni, per creare le prime canzoni e basi. I 2 uscirono con il loro primo album chiamato “XDVR” senza essere stati aiutati da nessuna etichetta discografica. gli ascolti di settimana in settimana cominciarono a salire e i due giovani artisti capirono che insieme potevano fare grandi cose. Così è stato, infatti l’album ancora adesso è la colonna portante del genere “Trap” in Italia. Dopo XDVR molte case discografiche contattarono i due giovani, ma la più importante fu quella per cui poi ebbero poi firmato: la “Roccia music”. In questa casa discografica facevano parte artisti come Marracash e Guè Pequeno, gente che ha fatto la storia del rap italiano e che Sfera e Charlie non si aspettavano mai di avere al loro fianco. Dopo poco tempo Sfera fu chiamato da Marra e Guè per partecipare al remix di una loro canzone “Scooteroni”, quel remix fece conoscere Sfera a tutta l’Italia perché cantò una strofa da paura. Nel 2016 Sfera e Charlie fecero uscire il loro secondo album insieme, l’omonimo album “Sfera Ebbasta” che diede le basi ai due per diventare i più grandi rappresentanti della scena italiana. In questo album cominciavano ad esserci featuring dal calibro di Miami Yacine e Sch: due importanti artisti rispettivamente tedeschi e francesi, questo fece sì che Sfera cominciò ad essere conosciuto ed ascoltato anche fuori dalla penisola. La fama di Sfera cominciò a crescere sempre di più e molti artisti europei se ne accorsero e non esitarono a contattarlo per fare nuove canzoni, gli anni 2017-18 per Gionata furono anni d’oro, fu considerato il re della trap e nel mentre in Italia nuovi artisti cercavano di confermarsi, Sfera stava già con la mente in Europa. Nel 2018 annunciò il tour europeo che comprendeva Spagna, Francia e Croazia con varie tappe in diverse città, fu una sorta di sfida per quanto riguardava sfera perché essendo fuori dall’Italia poteva correre il rischio di vendere pochi biglietti. E invece successe tutto il contrario, fece sold-out in ogni città e ogni nazione, inutile dire che la mia stima nei suoi confronti era tanta. Dopo il tour, nel 2019, Sfera e Charlie uscirono con il loro terzo disco “Rockstar”, fra i tanti featuring che c’erano ne uscirono 2 che nessuno si sarebbe mai aspettato: Quavo e Rich The kid, due artisti che hanno fatto la storia della trap americana. Non male avere questi due feat nel disco di un 20 enne italiano, tutti erano rimasti meravigliati dalla grandezza di questo progetto, nessuno aveva mai fatto qualcosa di simile in Italia. Rockstar ha fatto disco d’oro a 24 h dall’uscita, le 13 tracce erano le prime 13 nella classifica settimanale di Spotify, 7 tracce sono entrate nella top 100 di tutte le canzoni del mondo ascoltate in quella settimana, record su record e nessuno poteva più fermarli. Il disco aveva fatto il giro del mondo, ma a Sfera non bastava, voleva prendersi tutto e arrivare in tutte le classifiche di tutto il mondo, la voglia di superare sempre ogni obiettivo lo ha portato ad uscire nel 2020 con l’album più aspettato da tutti, il più reclamato: “Famoso”. A 3 anni da Rockstar è uscito con un altro album, il più aspettato di tutta l’Italia, addirittura fece uscire un film-documentario prima dell’album, questo di cui vi sto raccontando la trama. In Famoso c’erano artisti di ogni genere, dal raggaetton di J-Balvin al rap americano di Offsett, il disco ha fatto letteralmente il giro del mondo e in 20 ore ha fatto disco d’oro, Sfera è stato rappresentato in uno dei grattaceli di new York nella piazza di times square, e gli è stata dedicata una piazza nel quartiere dove è nato e cresciuto: cinisello balsamo (MI). Nessuno come lui aveva mai fatto qualcosa del genere in Italia. Questo documentario mi ha fatto capire che tutto è possibile, come nel caso di Sfera che dal niente è arrivato a tutto. Devo sempre credere in me stesso perché i sacrifici prima o poi ripagano, Sfera per me è un esempio e molte volte quando penso di non riuscire a fare una determinata cosa, la prendo e la faccio. Consiglio a tutti questo documentario perché è molto profondo e anche se non Sfera può non piacere come artista, dopo questo film piacerà sicuramente come persona.

Tommaso Pascali 3AL