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Una riflessione sugli articoli 16 e 17 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia

Commento articolo 16: “Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza, e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione. Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti“. Negli ultimi giorni si sta parlando molto del caso di stupro che coinvolge il figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle, Ciro Grillo.

Lauria, Capitta e Grillo, i tre ragazzi coinvolti, avevano forzato la ragazza in questione a bere della vodka afferrandola per i capelli e tirandole indietro la testa, approfittando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica.

Quanto accaduto crea sicuramente più notizia in quanto riguarda il figlio di un personaggio famoso però in Italia, come nel resto del mondo, lo stupro purtroppo è molto frequente.

Analizzando il fatto possiamo notare una violazione dell’onore, della reputazione e della dignità della ragazza, quindi ci colleghiamo all’articolo 16 soprattutto al contenuto del primo comma.

Commento articolo 17: “I minori hanno diritto a ricevere informazioni provenienti da tutto il mondo, attraverso i media (radio, giornali, televisione) e ad essere protetti da materiali e informazioni dannosi“. Per quanto riguarda questo articolo, che tratta dunque l’argomento dei mass-media, possiamo collegarci al video che ha pubblicato Beppe Grillo per difendere il figlio.

Una frase nota di questo video riguarda la critica esposta da quest’ultimo alla tempistica impiegata dalla ragazza per denunciare il fatto.

L’ avvocatessa della vittima, Giulia Bongiorno, ha dichiarato che alla sentenza porterà anche il video pubblicato da Grillo.

Proprio per questo bisogna fare un uso corretto dei mass-media come incoraggia anche l’articolo 17: è molto importante diffondere cultura e contenuti positivi e non contenuti che potrebbero generare un danno alla persona oppure che si possono utilizzare per atti formali come ad esempio una sentenza giuridica.

Melissa Pizzuti IIIBX