Il Chiostro dove l’arte si fa giovane

Il chiostro del bramante è uno straordinario esempio di architettura rinascimentale che si trova a piazza navona. È opera di Donato Bramante che, trasferitosi da Milano a Roma dopo la caduta di Ludovico il Moro, diventerà qui primo architetto di Papa Giulio ll e sarà grande rivale di Michelangelo. Il chiostro è una costruzione di raffinata linearità e rigorosa eleganza, che applica principi di armonia ed equilibrio in ogni elemento compositivo. Lo spazio del chiostro tiene fuori i rumori e lo stress della città, consentendo al visitatore non solo di godere di mostre ed eventi culturali, ma anche di immergersi in un’atmosfera raccolta e di visitare un gioiello architettonico. Le mostre che presenta il chiostro sono diverse dalle mostre in senso classico, sono mostre che catturano l’attenzione più dei giovani perché all’interno si trovano rappresentazioni basate sui temi di oggi, diverse e moderne.

DREEAM-DOVE L’ARTE INCONTRA I SOGNI

Nella perfetta architettura rinascimentale di Donato Bramante, il sogno diviene elemento di riflessione e rivelazione. A occhi aperti oppure chiusi, di notte o di giorno, nel cassetto o realizzati, nel 2019 al chiostro del bramante i sogni hanno incontrato la grande arte contemporanea. Magia, utopia, essenza, incanto e desideri hanno preso forma nAella mostra Dream, che ha permesso al pubblico di evadere dalla realtà ed entrare in contatto con l’inconscio e l’onirico. In questa mostra erano presenti 14 racconti inediti interpretati da 14 attori italiani che con le loro voci hanno accompagnato i visitatori lungo il percorso espositivo facendogli vivere un’esperienza unica, intima e personale.

BANSKY-LO STREET ARTIST CHE FA RIFLETTERE

Quest’anno il chiostro del bramante ospita l’artista “sconosciuto” che ha conquistato il mondo grazie a opere basate su ironia, denuncia, politica, intelligenza, protesta. Presumibilmente nato a Bristol all’inizio degli anni settanta, Bansky è lo street artist che meglio analizza e interpreta le grandi problematiche sociali e politiche della nostra epoca. La sua arte si manifesta come un’ esplicita provocazione nei confronti del potere, del conformismo, della guerra, del consumismo e del mercato dell’arte. L’artista si rivolge al suo pubblico senza filtri, le sue opere sono testi visivi capaci di informare e far riflettere. Ma nessuno a parte i suoi amici e i suoi collaboratori più stretti, conosce la sua identità. La scelta di rimanere anonimato nasce da un insieme di esigenze: la necessità di sfuggire alla polizia, data la realizzazione di incursioni e di graffiti illegali; tutelarsi considerando lo sfondo satirico delle sue opere che trattano argomenti sensibili come la politica e l’etica; il desiderio di non inquinare la percezione della sua identità e delle sue opere, come afferma l’artista stesso. Bansky dice che la bomboletta non era il suo forte, quindi comincia a ritagliare stencil ed a utilizzare stampe su carta o tela, stencil su metallo e cemento e alcune sculture su resina polimerica dipinta o di bronzo verniciato. Questa è una delle opere più celebri di bansky e rappresenta una bambina alla quale è appena sfuggito un palloncino di colore rosso e a forma di cuore. La bambina è realizzata con l’uso di uno stencil e vernice nera su sfondo bianco e l’unico elemento che spicca è proprio il palloncino. L’opera si completa con una scritta in basso “c’è sempre speranza”. L’opera ha il simbolo di innocenza, amore e speranza. Questo quadro era stato venduto dall’arista a un privato nel 2006, il quale prima di farla battere all’asta qualche anno dopo, l’aveva fatta autenticare da una società specializzata che lavora per bansky. Non si sa come si evolverà la vicenda, se l’asta verrà annullata o adesso acquisirà ancora più valore, ma al momento, come il palloncino che sfugge alla bambina nel quadro, l’opportunità di arricchirsi per chi voleva venderlo è appena sfuggita di mano.

Finamore Marta 3M I.I.S. Luigi Einaudi