• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Cultura e tradizioni. A Matera, la Festa della Bruna anche in digitale

Cultura e tradizioni. A Matera, la Festa della Bruna anche in digitale

La scorsa settimana l’agenzia di stampa Dire ha organizzato la Summer School intitolata “Cosa vuoi fare da grande?”. Circa, centotrenta studenti e studentesse di tutta Italia hanno scoperto, tra gli altri argomenti, com’è possibile promuovere e pubblicizzare arte e cultura attraverso internet e i social.

È quello che ha fatto Matera, per avvicinarsi ad un pubblico più numeroso, in occasione della sua festa più antica: negli ultimi due anni la città ha dovuto rinunciare ai tradizionali festeggiamenti in onore della sua protettrice, la Madonna della Bruna, a causa della pandemia. Il comune ha, tuttavia, preservato i momenti religiosi, aprendo i luoghi di culto ad un numero limitato di fedeli e sorvegliando attentamente gli ingressi. Nel frattempo si è puntato su mezzi alternativi come social, diffusione di notizie e articoli online, dirette streaming, costanti aggiornamenti sui siti internet.

Quella della Festa della Bruna è una tradizione plurisecolare. Si festeggia il 2 luglio. La festa inizia con la Santa Messa dei Pastori alle cinque del mattino. Si prosegue con la processione del quadro per la città, con sosta nella chiesa di San Francesco da Paola per la messa delle nove. Si introduce poi un elemento importante della festa: il gruppo dei Cavalieri della Bruna. Questi indossano divise colorate di epoca antica e i cavalli sono adornati con fiori di carta. A mezzogiorno, i cavalieri scortano la statua della Madonna fino al rione Piccianello. Secondo la leggenda, un contadino tornava dai campi sul suo carro, quando una donna gli chiese di accompagnarla alle porte di Matera. Il contadino la lasciò proprio a Piccianello. La donna ringraziandolo, gli lasciò un biglietto per il Vescovo della città prima di trasformarsi in una statua.

L’evento che raccoglie maggiore pubblico è la Cavalcata dei Cavalieri della Bruna quando, la sera, scortano il carro con la statua dal rione Piccianello alla cattedrale. Segue  lo “strazzo” del carro in piazza Vittorio Veneto: i materani distruggono il carro in cartapesta cercando di accaparrarsene un pezzo, da portare a casa, come portafortuna per tutta la famiglia. Si conclude la giornata con uno spettacolo pirotecnico. 

Nelle ultime due edizioni, è stata consentita la sola sfilata dei cavalieri a piedi per scortare la statua in Piazza Duomo, come atto di affidamento della città a Maria.

Irene Guida, ‘E. Fermi’ di Policoro