La straordinaria importanza delle prefazioni

 

Quando si compra un libro, specialmente un classico, non è raro imbattersi, prima di raggiungere il primo capitolo, in decine e decine di pagine di prefazione; ma cosa sono le prefazioni? Secondo google sono uno “Scritto più o meno breve premesso al testo di un libro, per lo più a titolo di presentazione o di giustificazione.”

Il problema è che raramente si rivela uno scritto breve e quindi invoglia il lettore a saltarlo senza neanche provare a leggerlo. Ma la prefazione è forse importante tanto quanto il libro stesso, difatti essa ti aiuta a riflettere e ragionare non solo sulla grama, ma anche sul significato che e sulle ripercussioni che questa ha. Ad esempio se il lettore si approccia alla lettura di un libro come “1984” o “Fahrenheit 451” in cui si parla di futuri distopici dove esistono limitazioni alle libertà umane o in cui un governo dittatoriale tiene sotto stretto controllo ogni azione della persona, lì leggere la prefazione è fondamentale. Perché in libri di questo tipo gli autori ci regalano retrospettive del loro tempo e di come vedevano un possibile futuro, la prefazione ci aiuta a capire certi significati filosofici e certe sfaccettature del libro di cui magari neanche ci accorgiamo. La prefazione è una guida e aiuta tutti a comprendere appieno il testo e a farci ragionare su di esso, senza di essa la lettura del libro non sarà completa, ma “mutilata” e probabilmente il lettore, a meno che non sia esso stesso un esperto dell’autore e del suo periodo storico, rischia di perdersi dei passaggi che anche se a prima vista sembrano secondari in verità sono più sorprendenti di quello che uno si aspetta, e magari rivelano la vera natura dell’opera. Per concludere la prefazione è funzionale all’opera stessa e molto spesso la completa, guidando il lettore verso una comprensione più avanzata e ad una riflessione più profonda.

 

Damiano Matrone