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Oltre il libro. La “Pellico” scrive ad Alessandro D’Avenia.

 Una mattinata di scuola la prof. entra in classe, come sempre. Ha tanti libri con sé e anche questa non è una novità. Sfila dalla cartella un testo più piccolo, per dimensioni, rispetto a quelli che i suoi allievi conoscono bene, ma non ne svela subito il titolo. Lo apre e inizia a leggere. Gli alunni ascoltano, chi più attento, chi meno, chi più benevolmente disposto e incuriosito, chi, invece, quasi rassegnato a una lettura, che, probabilmente, dalle prime battute immagina poco coinvolgente e accattivante. Ma man mano che le parole corrono veloci e prendono forma i personaggi del protagonista Leo, della dolce e paziente Silvia, della bellissima e sfortunata Beatrice, di Nico e di tutti gli altri, l’attenzione e la partecipazione dei ragazzi, di tutti i ragazzi, crescono sempre più, al punto che la lettura di “Bianca come il latte, rossa come il sangue” è appuntamento atteso ogni giorno. Gli alunni seguono le vicende dei giovani liceali, si immedesimano nei loro sogni come nelle loro tristezze e attendono ansiosi di conoscerne il compimento. Vengono, addirittura, azzardate ipotesi sul prosieguo della storia e nasce pian piano il desiderio di andare oltre il libro, che non si è scritto da solo, ma che qualcuno ha concepito, come un figlio, dandogli forma, colore, significato, soffio vitale. 

Un giorno sopraggiunge inaspettata la domanda:”Professoressa, ma perché non scriviamo a D’Avenia? Perché non diciamo direttamente a lui che la storia che ha intessuto è bella e che ci è piaciuta?”

E i ragazzi prendono in mano la penna e scrivono all’autore:

“Gentile prof. D’Avenia,

siamo alunni della scuola media “Silvio Pellico” di Chioggia, in provincia di Venezia. In questo periodo la nostra prof.ssa di lettere ci sta leggendo un libro dal titolo “Bianca come il latte, rossa come il sangue” che lei ha scritto. 

Abbiamo cominciato ad apprezzare la sua storia fin da subito e ad ogni lezione ci appassioniamo sempre di più (Lorenzo P.) Quando la prof. legge siamo attenti, interessati e curiosi di sapere come procederà il racconto (Anna, Chiara, Laura), che non è complicato da seguire, è affascinante e non ci sono parole difficili (Lorenzo G.). Alla ricreazione è diventato argomento di discussione tra di noi e facciamo previsioni su quello che accadrà (Lorenzo P.).

Alcuni passi  ci hanno colpito particolarmente, per esempio quando Leo dona il sangue a Beatrice (Nicolò, Leonardo, Nicolò B.), quando si parla dell’amore di Leo per questa ragazza dai capelli rossi, descritta come fosse una dea (Luca N.), dove si coglie il rispetto che Leo ha per lei (Carlotta e Gabriele), dove si fanno le associazioni con i colori, attribuiti ai sentimenti (Lorenzo P.). Ci ha colpito anche la sua capacità, prof. D’Avenia, di rendere, spesso in poche righe, la rabbia, la tristezza, la gioia e la speranza dei protagonisti (Marcello), l’insegnamento che ci viene dato a rincorrere i nostri sogni (Lorenzo G.), il rapporto tra Leo e il Sognatore, che va addirittura a prendere un gelato con Leo (Samuel).

Anche coloro che all’inizio erano più diffidenti, si sono convertiti nei più interessati. In classe ci siamo divisi in due fazioni: quelli che pensano che Leo si metta con Silvia, perché Beatrice muore, e quelli che pensano che Leo si metta con Beatrice, finalmente guarita (Marco).

Caro prof. D’Avenia, secondo noi ha scritto davvero un bel libro e volevamo dirglielo. Sarebbe bello se lei venisse qui a Chioggia alla “Pellico” a parlarcene.

Sarebbe davvero bellissimo!

Ci piacerebbe tanto se lei ci rispondesse.

La salutiamo cordialmente”.

La risposta di D’Avenia non si fa attendere:

“Cari ragazzi della ‘Pellico’,

Vi ringrazio molto per le vostre righe e per le parole generose sul libro.

Sono contento che vi stia appassionando tanto. E’ una grande gioia

scoprire come ogni lettore percepisce la pagine che con tanta fatica hai

scritto e le riflessioni che ne trae.

Purtroppo tra la scuola, la scrittura e gli altri impegni personali e

professionali non ho molto tempo per gli incontri ma sul mio sito trovate

un modulo che la vostra insegnante può compilare per fare la richiesta:

www.profduepuntozero.it/eventi-contatti/

Qualora ci fosse la possibilità di organizzare l’incontro vi faccio

contattare dallo staff eventi.

Ancora grazie per avermi scritto e buona lettura,

Alessandro”