In queste settimane nei vari telegiornali sentiamo spesso parlare di un possibile conflitto tra Ucraina e Russia. Ma cosa sta succedendo? Per capire meglio la situazione, è opportuno analizzare alcuni eventi cruciali del passato.
L’elezione di Michael Gorbaciov, nel 1985, come segretario generale del partito comunista dell’Unione Sovietica, ha dato inizio ad una nuova fase nella storia dell’URSS. Fin da subito, Gorbaciov si è fatto promotore di un’innovativa politica basata su alcuni concetti fondamentali, come perestrojka, cioè la ristrutturazione del sistema economico nazionale, e glasnost, ossia “trasparenza”, per superare alcuni problemi socio-economici del paese. Questa politica di riforme ha determinato la fine della guerra fredda e dell’isolamento internazionale dell’URSS, ma ha fatto emergere altri problemi in un primo momento non presi in considerazione. Le conseguenze inevitabili sono state contrasti, odi razziali e spinte indipendentistiche dei numerosi popoli stanziati nello sterminato territorio dello Stato Sovietico, che fino a quel momento erano subordinati all’organo principale. In breve, si è giunti ad un nuovo assetto istituzionale per molte ex repubbliche socialiste sovietiche, tra cui Bielorussa, Estonia, Lituania, Georgia e Ucraina.
Quest’ultima ha al suo interno regioni che rivendicano il legame con la Russia ed aspirano all’annessione con Mosca , tanto che dal 2014 la Crimea si è unita alla Federazione russa, anche se il governo di Kiev e la comunità internazionale non riconoscono questa unificazione. Putin, l’attuale presidente della Russia, vuol fare leva sulle spinte separatiste per favorire l’unificazione di intere regioni ucraine con la Russia ed inoltre non vuole che l’Ucraina venga ammessa nella NATO, l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, per evitare che gli Stati Uniti e gli stati europei esercitino la loro influenza politica ed economica sul governo ucraino.
Al momento le diplomazie internazionali sono impegnate in un fitto lavoro per evitare una nuova guerra che potrebbe avere proporzioni mondiali ma l’incremento delle attività militari con esercitazioni svolte nel territorio russo e in Bielorussia genera molta preoccupazione.
Incredibile come la storia del passato abbia già segnato il presente e il futuro!
Gianfranco Smeriglio, 3^ D no