Poesie farcite 3

Da Zacinto all’Inghilterra,

Foscolo morì da solo al pianoterra.


A Zacinto,
la patria che mi ha respinto

Né più mai toccherò le sacre sponde 
né più mai vedrò quelle belle bionde 
ove il mio corpo fanciulletto giacque, 
e ove la mia voglia di vivere rinacque 
Zacinto mia, che te specchi nelle onde 
“Zacinto, Zacinto, Zacinto” – la chiamo e mica risponde 
del greco mar da cui vergine nacque 
e di nascer in quest’isola non si dispiacque 

 Venere, e fea quelle isole feconde 
fece a gara con le locali pulzelle bionde  
col suo primo sorriso, onde non tacque 
e a nulla valse che Mosè tagliò le acque 
le tue limpide nubi e le tue fronde 
ad avercelo in Inghilterra un microonde 
l’inclito verso di colui che l’acque 

Non come a Venezia col moderno spartiacque

cantò fatali, ed il diverso esiglio 
di cui ancor da Londra mi meraviglio 
per cui bello di fama e di sventura  
decise di darsi all’orticoltura 
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse 
che incontrò Penelope e la maledisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio, 
forse al massimo il mio sopracciglio 
o materna mia terra; a noi prescrisse 
e un DPCM nel cuore ci trafisse 
il fato illacrimata sepoltura. 
una vita di stenti e di clausura. 

 

                                                                       Massimo Rossi