8 MARZO: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLA DONNA

La giornata internazionale dei diritti della donna, detta comunemente Festa della donna, è stata istituita per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche come pure le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo.

La prima volta che fu celebrata una Giornata Nazionale della donna fu il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti per iniziativa del Partito Socialista Americano, che scelse questa data in memoria di migliaia di camiciaie newyorkesi che, l’anno prima, avevano rivendicato con forza migliori condizioni di lavoro. In Italia la prima Giornata internazionale della donna è stata festeggiata il 22 marzo 1922 ed è stata individuata la mimosa come suo simbolo ufficiale: il giallo è il colore della luce, adatto a rappresentare il passaggio dalla morte alla vita, metafora delle donne che si sono battute per l’uguaglianza di genere. Oggi, purtroppo, la celebrazione della festa delle donne ha assunto un aspetto consumistico, ben lontano dal celebrare la lotta delle donne per l’uguaglianza e la parità. La Festa della donna non celebra più il coraggio e la determinazione delle donne, e in pochissimi sanno cosa esattamente si ricorda. Mimose, regali, cene non rappresentano quindi il vero spirito di una giornata in cui dovrebbe essere ricordato il sacrificio di tantissime donne, tanto più quest’anno che la mimosa si tinge anche di azzurro, oltre che del classico giallo, i colori che rappresentano l’Ucraina.

La Giornata Internazionale della donna è quest’anno dedicata alle donne ucraine.

Tante, troppe, sono le donne già cadute in questo ingiustificabile conflitto.

“Nelle guerre le donne pagano sempre prezzi altissimi. Come donne, come madri, come compagne di vita. Vittime della insensatezza della guerra”. Così ha affermato Mattarella nel suo discorso in occasione della giornata. I volti di queste donne, madri, mogli, sorelle, esprimono in tutta la loro drammaticità l’orrore della guerra e al tempo stesso la forza che le contraddistingue da sempre. Simbolo di umanità e coraggio.

 

 

                                                                                                                        Sara Vadalà 5Csp